China Evergrande, la seconda maggior società di sviluppo immobiliare della Cina, per diversi mesi ha sfiorato il default; l’azienda ha un debito di oltre 300 miliardi di dollari USA e già a settembre aveva informato il mercato che difficilmente sarebbe stata in grado di ripagarlo (per inciso, si ritiene che China Evergrande potrebbe avere ulteriori 150 miliardi di dollari di debito, non presenti sui libri contabili ufficiali).
In parole povere, il flusso di cassa della società, gravemente frenato dal raffreddamento del mercato immobiliare cinese, non è sufficiente a soddisfare i pagamenti degli interessi a coloro da cui ha preso in prestito i fondi, in genere sotto forma di obbligazioni societarie fruttifere.
Fra questi sfortunati acquirenti delle obbligazioni societarie di China Evergrande, vi sono anche gli investitori offshore. Questi probabilmente non avranno la priorità fra gli investitori al momento di ricevere il pagamento di interessi o risarcimenti.
China Evergrande va in default!
Forse in maniera fortuita, l’incapacità di China Evergrande di pagare gli interessi proprio a questo gruppo di investitori ha spinto Fitch Ratings ad aggiornare lo status della società a “insolvenza limitata” il 9 dicembre. È interessante notare che China Evergrande è la dodicesima società immobiliare cinese ad andare in default sulle obbligazioni quest’anno, e di gran lunga la più grande a farlo.
Vedi anche: Chi è Evergrande e perché è così importante?
Cosa succederà ora?
Altre agenzie di rating, come Moody’s e S&P Global, non sono state così veloci nell’aggiornare il loro status su China Evergrande; comunque, S&P Global ha osservato che il default di China Evergrande è “inevitabile”.
La stessa China Evergrande sembra ignorare i commenti pubblici sul mancato adempimento dei propri obblighi, né ha cessato le sue attività o avviato pratiche burocratiche formali per affrontare un possibile fallimento.
China Evergrande è attualmente in fase di ristrutturazione mentre cerca di proseguire normalmente le attività. La ristrutturazione include la rinegoziazione delle sue passività e la cessione dei rami non edilizi della società a prezzi stracciati, come la sua attività di gestione immobiliare, nonché delle partecipazioni in una grande banca cinese e (stranamente) in un servizio di streaming.
Dopo la modifica del rating da parte di Fitch, vengono esercitate pressioni sui leader della società per accelerarne la ristrutturazione; secondo Bloomberg, la ristrutturazione di China Evergrande è fortemente monitorata, se non addirittura controllata, dalle autorità cinesi a Pechino e nella provincia del Guangdong, sede della società.
In questo momento, la linea ufficiale della Banca centrale cinese è che la crisi di China Evergrande viene gestita secondo i “principi della mercatizzazione e dello stato di diritto”; se nelle prossime settimane altre agenzie di rating seguiranno Fitch, China Evergrande potrebbe finire in qualcosa di un po’ più serio di un’insolvenza limitata e la citazione di cui sopra potrebbe diventare un po’ più vera, con le autorità cinesi che verrebbero ostacolate dall’ingerire nel tracollo della società.