La guerra commerciale in corso negli Stati Uniti ha messo al centro dei negoziati giganti tecnologici come Apple Inc. (NASDAQ:AAPL), Meta Platforms Inc. (NASDAQ:META), società madre di Facebook, e Google di Alphabet Inc. (NASDAQ:GOOG) (NASDAQ:GOOGL), con l’UE che prepara misure di ritorsione e il Regno Unito che offre sgravi fiscali per ottenere dazi più bassi.
Cosa è successo
Il governo britannico ha deciso di placare i dazi del presidente Donald Trump offrendo un significativo sgravio fiscale ai giganti tecnologici statunitensi. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha proposto di ridurre la tassa sui servizi digitali (DST) per le principali aziende tecnologiche statunitensi in cambio di dazi più bassi, ha riferito il Guardian.
Il governo britannico spera che questa concessione fiscale contribuisca a garantire un’esclusione dai dazi di Trump, che riguardano in particolare prodotti come automobili e tecnologia. La proposta si applicherebbe ad aziende come Apple, Facebook, Google, Amazon.com, Inc. (NASDAQ:AMZN) e altre, che attualmente sono soggette alla DST del Regno Unito.
Allo stesso tempo, l’UE si sta preparando a reagire ai nuovi dazi statunitensi, che hanno già avuto un impatto sulle esportazioni europee, soprattutto nel settore tecnologico.
Il ministro dell’Economia francese Eric Lombard ha indicato che l’Europa potrebbe rafforzare le normative sulle aziende tecnologiche statunitensi, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo dei dati, ha riferito Politico.
C’è anche la possibilità di imporre nuovi dazi sui servizi digitali se le tariffe continueranno ad aumentare. Al contrario, l’Irlanda, dove molte aziende tecnologiche statunitensi hanno la loro sede europea, ha respinto con forza queste idee, citando il potenziale impatto sulla sua economia.
Perché è importante
Due dei maggiori partner commerciali degli Stati Uniti – la Cina e l’Unione Europea, che rappresentano rispettivamente l’8% e il 13% del volume totale degli scambi commerciali – hanno manifestato l’intenzione di attuare ritorsioni.
La Cina ha già implementato tariffe reciproche del 34% su tutte le importazioni statunitensi, mentre l’Unione Europea dovrebbe annunciare contromisure nel corso della settimana.
Inoltre, i dazi hanno riunito i concorrenti regionali – Cina, Giappone e Corea del Sud – che ora stanno coordinando una risposta collettiva.
Nel fine settimana, alti funzionari della Casa Bianca hanno riferito che più di 50 Paesi colpiti dai dazi reciproci degli Stati Uniti hanno avviato contatti per iniziare i negoziati.
Questo sviluppo arriva mentre i futures sulle azioni statunitensi hanno continuato a crollare nel fine settimana, con i futures su Dow, S&P 500 e Nasdaq in calo rispettivamente del 2,7%, 6% e 5,7%. Inoltre, il dollaro statunitense ha registrato il calo più marcato dal novembre 2022, scendendo dell’1,7% giovedì.
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