L’indice di inflazione preferito dalla Federal Reserve – l’indice dei prezzi delle spese per il consumo personale (PCE) – è aumentato più del previsto a marzo, confermando i segnali preoccupanti di una ripresa delle pressioni inflazionistiche nel primo trimestre dell’anno.
Il report PCE, superiore alle attese, rappresenta un duro esame dei fatti per i trader, in quanto rinvia ulteriormente le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, che si erano già ridotte nelle ultime settimane.
Report PCE di marzo: punti salienti
- L’indice dei prezzi PCE è salito dal 2,5% di febbraio 2024 al 2,7% su base annua a marzo, battendo le previsioni di un aumento del 2,6%, secondo quanto riportato venerdì dal Bureau of Economic Analysis.
- Su base mensile, l’indice PCE ha registrato un’accelerazione dello 0,3%, invariato rispetto allo 0,3% registrato a febbraio e in linea con le aspettative.
- Escludendo le spese energetiche e alimentari, l’indice dei prezzi PCE core si è mantenuto stabile al 2,8% su base annua, superando le previsioni di un calo al 2,6%.
- Su base mensile, l’indice PCE core è avanzato a un ritmo dello 0,3%, invariato rispetto allo 0,3% precedente e a quello previsto.
Indicatore | Febbraio 2024 |
Marzo 2024 |
Marzo (previsto) |
---|---|---|---|
PCE nominale a/a | 2,5% | 2,7% | 2,6% |
PCE nominale m/m | 0,3% | 0,3% | 0,3% |
PCE core a/a (escl. energia e alimentari) | 2,8% | 2,8% | 2,6% |
PCE core m/m (escl. energia e alimentari) | 0,3% | 0,3% | 0,3% |
Reazioni del mercato
Le probabilità implicite nel mercato indicavano una probabilità del 60% di un taglio dei tassi entro settembre 2024 e prevedevano un taglio cumulativo dei tassi di 35 punti base entro la fine dell’anno, il che implicava un solo taglio dei tassi.
L’indice del dollaro statunitense (DXY), monitorato dall’Invesco DB USD Index Bullish Fund ETF (NYSE:UUP), ha registrato un aumento pochi minuti dopo la pubblicazione del PCE.
I futures sulle principali medie statunitensi sono saliti durante le contrattazioni del pre-market di venerdì in seguito ai risultati trimestrali positivi di Alphabet Inc. (NASDAQ:GOOGL) e Microsoft Corp. (NYSE:MSFT) che hanno compensato il sentimento negativo di giovedì derivante dalla guidance di Meta Platforms Inc. (NASDAQ:META) più debole del previsto.
Tuttavia, dato che l’indicatore dell’inflazione preferito dalla Fed fa slittare i colloqui sul taglio dei tassi al futuro, i trader potrebbero prepararsi a una volatilità di tipo macro nell’ultima sessione della settimana.
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Foto: Shutterstock