L’Euro frena la sua corsa contro il Dollaro. Dopo aver sfiorato la resistenza chiave, la moneta unica ha subito una correzione rapida e decisa. Martedì 8 luglio, il cambio EUR/USD è sceso sotto quota 1,1685, segnalando una fase di respiro nel quadro complessivamente rialzista. È il momento di una pausa strategica — non di una ritirata.
Cosa è successo
La resistenza in area 1,1765-1,1770 ha respinto i compratori, generando un veloce ripiegamento intraday. Il movimento ha riportato i prezzi sotto quota 1,1685, segno che il mercato non è ancora pronto per un nuovo sprint.
Tuttavia, la tendenza primaria rimane impostata al rialzo. Perché riprenda il cammino, sarà fondamentale attraversare una fase di consolidamento, una sorta di “riaccumulo” tecnico.
Il punto di svolta è chiaro: solo il superamento della fascia 1,1810-1,1820 aprirebbe spazio a nuovi rialzi. In questo scenario, i prossimi obiettivi si collocano a 1,1850 e successivamente a 1,1875.
Al contrario, una caduta sotto 1,1580 inizierebbe a indebolire il quadro tecnico. Ma solo la rottura decisa del supporto tra 1,1450 e 1,1460 darebbe un vero segnale di inversione ribassista.
Perché è importante
Il cambio Euro/Dollaro è un barometro cruciale per i mercati globali, condizionando scelte di investimento, politiche monetarie e strategie aziendali.
Questa fase correttiva, seppur rapida, rappresenta un momento di equilibrio. Serve a misurare la forza dei compratori, ma anche la pazienza degli operatori.
Sotto la superficie del grafico, c’è un duello sottile tra fiducia e prudenza — tra chi vede l’Euro proiettato verso nuovi massimi e chi, invece, teme scivolate tecniche.
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