Il Chicago Board Options Exchange Market Volatility Index, meglio noto come indice VIX, è incaricato di misurare la volatilità del mercato. Nei momenti di volatilità del mercato azionario, generalmente durante i ribassi, l’indice si apprezza fortemente.
Questo è il motivo per cui è noto come “indice della paura“, poiché è un indicatore che misura proprio questo, la paura degli investitori. In linea di massima l’interpretazione di questo indice è molto semplice: quando l’indice è basso siamo in un momento di fiducia nel mercato, oltre a coincidere con un trend al rialzo. Mentre, quando accade il contrario e il VIX sale, il mercato va in panico e viene venduto.
Per quanto riguarda il suo calcolo, viene utilizzata una serie di opzioni S&P 500, strettamente legate al principale indice americano. Così com’è, quando il VIX sta andando bene, l’S&P 500 sta andando male e viceversa. Sebbene questo non sia l’unico indice dedicato alla misurazione della volatilità del mercato, è il più famoso e seguito dagli analisti.
Cosa è successo al VIX quest’anno?
A fine 2021 l’andamento del mercato volgeva al ribasso, soprattutto nel settore tecnologico, che ha pesato pesantemente sugli indici. Gli investitori hanno iniziato a cambiare gli investimenti, lasciando da parte i titoli growth per passare a quelli value.
Pertanto, il settore energetico è stato fortemente avvantaggiato rispetto al settore tecnologico, che ha registrato forti cali. Così, l’S&P 500 è sceso di oltre il 18% finora quest’anno. Come accennato, quando l’S&P 500 va male, il VIX va bene. Qui abbiamo la risposta al motivo per cui il noto indice di paura è aumentato del 45% rispetto allo scorso gennaio e di oltre il 56% su base annua. La volatilità ha causato un forte aumento di questo indicatore.
Cosa aspettarsi?
Il VIX è strettamente legato all’andamento del mercato americano, quindi dipende dal primo. Le prospettive, per ora, non sono buone con una recessione tecnica, la Fed che aumenta i tassi e l’inflazione ai massimi degli ultimi quattro decenni. Ciò significa che se l’S&P 500 continua a scendere, questo indicatore continuerà a salire.
Nei momenti di massima tensione, come la crisi del 2008, l’indice ha raggiunto il suo massimo di 60 punti, livello che da allora non ha più raggiunto. Solo nel 2020 con la pandemia si è avvicinato ai 53 punti. Nei periodi più tranquilli del mercato ha raggiunto i 10 punti. Tuttavia, è normalmente compreso tra 15 e 20 punti. In quest’ultimo anno è variato tra poco più di 30 punti e 19. Ma, almeno per ora, non è riuscito ad avvicinarsi ai livelli del 2020 o ad altre grandi recessioni e crolli di mercato.
In sintesi, il VIX è un indice che ci aiuta a misurare la temperatura del mercato e valutare la paura che esiste nei mercati azionari, sebbene possa anche essere utilizzato come rifugio per gli investitori una tantum quando sono previsti periodi di correzione del mercato. Naturalmente, essendo un indice di volatilità, la sua stessa volatilità è estremamente elevata.
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