Il cambio euro/dollaro rimane al centro dell’attenzione dei trader, oscillando poco sotto 1,17 dopo una serie di tentativi di break-out che per ora hanno incontrato una barriera troppo forte. Il cross, pur mantenendo un contesto tecnico favorevole, sembra aver perso lo slancio iniziale, complice l’assenza di nuovi catalizzatori macroeconomici.
Cosa è successo
Negli ultimi giorni, il cambio EUR/USD aveva provato a consolidarsi sopra quota 1,17, grazie soprattutto ai dati sull’inflazione USA che hanno temporaneamente pesato contro il dollaro. Tuttavia, la resistenza tecnica si è confermata e l’euro è oggi tornato in area 1,1660, sospinto da un fisiologico ritracciamento e dalla pressione dei venditori. Il supporto intermedio a 1,1650 è ora sotto osservazione, mentre la soglia di 1,16 rappresenta il vero spartiacque tra fase neutrale e rischio di inversione ribassista più ampia.
La giornata si annuncia relativamente tranquilla dal punto di vista dei dati, con l’assenza di market movers rilevanti sia in Eurozona che negli Stati Uniti: l’unica eccezione, qualche aggiornamento secondario sul mercato immobiliare americano.
Perché è importante
Il quadro tecnico suggerisce cautela: la mancata violazione della resistenza a 1,17 rallenta le ambizioni rialziste sull’euro, in un momento in cui le incertezze sull’economia dell’Eurozona e la fragilità della crescita mettono un tetto al potenziale di apprezzamento. Il supporto in area 1,16 resta per ora solido, ma solo un calo deciso sotto tale livello virerebbe il quadro in una direzione più spiccatamente ribassista.
In assenza di notizie di peso dal fronte macro, è probabile che il cross EUR/USD si muova con volatilità contenuta, consolidandosi sotto quota 1,17 nell’attesa di nuovi spunti dal fronte dati o da eventi politici internazionali rilevanti.
Questo scenario sottolinea quanto sia oggi fondamentale per trader e investitori monitorare con attenzione i livelli tecnici chiave e restare flessibili nelle strategie operative, pronti ad adattarsi rapidamente qualora la situazione dovesse sbloccarsi in favore di un chiaro trend direzionale. Con la mancanza di catalizzatori macro e il contesto fragile in Eurozona, la pazienza e la disciplina rimangono le armi migliori sul mercato valutario.
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