Johnson & Johnson (NYSE:JNJ) ha comunicato all’Unione Europea (UE) che sta riscontrando problemi nella fornitura degli ingredienti e delle attrezzature per il suo vaccino anti-Covid, il che probabilmente influenzerà negativamente il suo piano di consegna di 55 milioni di dosi all’UE entro la fine di giugno, riferisce Reuters.
Cosa è successo: l’UE si trova già ad affrontare una stretta alle forniture da parte di altri produttori di vaccini e un lento processo di distribuzione delle dosi in molti Stati membri, dunque qualsiasi ritardo impatterebbe ulteriormente i piani di vaccinazione che procedono già a rilento.
Secondo quanto aggiunto dal funzionario dell’UE, Johnson & Johnson aveva detto che era impossibile raggiungere quell’obiettivo, pur mostrandosi cauto.
L’11 marzo il vaccino monodose di Johnson & Johnson dovrebbe ricevere l’approvazione all’uso da parte delle autorità dell’UE; i funzionari hanno affermato che le consegne potrebbero iniziare ad aprile.
J&J si è impegnata a fornire all’Unione Europea 200 milioni di dosi del suo vaccino per quest’anno; inoltre la stessa UE ha la possibilità di ordinare altri 200 milioni di dosi.
Perché è importante: “In linea con il nostro accordo, prevediamo di iniziare a fornire il nostro impegno di 200 milioni di dosi all’Unione europea nel secondo trimestre del 2021”, ha affermato J&J in una nota, che non ha voluto rilasciare commenti su possibili ritardi o sugli obiettivi per il secondo trimestre.
In precedenza, AstraZeneca Plc (NYSE:AZN) ha tagliato le consegne previste per il primo trimestre nell’Unione Europea da 90 a 40 milioni di dosi, comunicando all’UE che le scorte del secondo trimestre sarebbero state dimezzate.
Anche Pfizer Inc (NYSE:PFE)/BioNTech SE (NASDAQ:BNTX) e Moderna Inc (NASDAQ:MRNA) hanno dovuto gestire dei ritardi nelle consegne verso l’UE, ma hanno mantenuto gli obiettivi per il primo trimestre.
Inoltre, la Commissione europea sta valutando un’alternativa più rapida per approvare i vaccini anti-Covid, dato che la stessa Commissione è sotto pressione per i lenti processi di approvazione normativa, che a loro volta causano una distribuzione più lenta dei vaccini.
La scorsa settimana l’amministratore delegato del Serum Institute of India e il Chief Scientist dell’OMS hanno messo in guardia da una carenza globale di materie prime per la produzione dei vaccini contro il COVID-19, un elemento che potrebbe causare gravi colli di bottiglia.
Movimento dei prezzi: martedì, all’ultimo controllo, le azioni JNJ fanno segnare +1,55% a 159,86 dollari.