Due problemi che Tesla creerebbe per l’S&P 500

Il titolo, che entrerebbe a far parte degli industriali, costituirebbe da solo il 20% dell’intera ponderazione del settore

Due problemi che Tesla creerebbe per l’S&P 500
2' di lettura

Uno dei fattori di stimolo che hanno sostenuto la corsa sfrenata di Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) nel 2020 è stata la sua potenziale inclusione nell’S&P 500, per la quale è divenuta idonea dopo un secondo trimestre redditizio. Sebbene l’aggiunta di Tesla all’S&P 500 potrebbe innescare un’ondata di acquisti, coi gestori di fondi e i gestori finanziari che ribilanciano i loro portafogli, l’ingresso dell’azienda di Palo Alto nel più popolare indice statunitense potrebbe anche creare almeno due problemi per gli investitori dell’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY).

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Il co-fondatore di DataTrek Research Nicholas Colas ha affermato che entrambi i problemi sarebbero causati dalla gigantesca capitalizzazione di mercato di Tesla, che attualmente è di 417 miliardi di dollari.

Volatilità indesiderata Il primo problema è che Tesla avrebbe immediatamente una ponderazione di circa l’1,5% nell’S&P 500, concentrando ulteriormente la ponderazione dell’indice su una manciata di nomi tech; inoltre, l’azione di trading su Tesla solo nell’ultimo anno evidenzia quanto il titolo sia più volatile rispetto a qualsiasi altro a grande capitalizzazione dell’S&P 500 con le ponderazioni maggiori.

“Ciò renderebbe il 500 più volatile nel tempo, soprattutto se/quando le preoccupazioni per una bolla sul titolo si rivelassero vere”, ha affermato Colas. “Tesla è a malapena redditizia e il suo profitto proviene dalla vendita di crediti governativi piuttosto che dal margine operativo della fabbrica”.

L’iper-ponderazione dei titoli in alcuni settori Il secondo problema ha a che fare con la tendenza generale nell’S&P 500 per la quale singoli titoli stanno dominando interi settori; Colas ha affermato che Tesla verrebbe quasi certamente aggiunta al settore degli industriali, rappresentando presumibilmente una ponderazione iniziale di circa il 20% del settore.

A quel punto, cinque diversi settori potrebbero potenzialmente avere un unico titolo al loro interno con una ponderazione superiore al 20%:

  • Tesla: 20% degli industriali
  • Apple, Inc. (NASDAQ:AAPL): 25% dei tecnologici
  • Amazon.com, Inc. (NASDAQ:AMZN): 25% dei beni voluttuari
  • Chevron Corporation (NYSE:CVX): 23% degli energetici
  • Facebook, Inc. (NASDAQ:FB): 24% dei servizi di comunicazione.

Colas ha affermato che includere Tesla nell’S&P 500 potrebbe rappresentare un problema per il comitato di selezione in termini di volatilità complessiva e di diversificazione dell’indice, oltre che di volatilità e di diversificazione dei singoli settori.

Il punto di vista di Benzinga Il comitato di selezione dell’S&P 500 potrebbe puntare i piedi contro l’inclusione di Tesla nell’indice, nella speranza che ad un certo punto la valutazione del titolo torni a livelli normali, riducendo potenzialmente il rischio e la volatilità associati all’aggiunta del titolo all’indice. Il comitato può persino giustificare il ritardo con le preoccupazioni sottolineate da Colas sulla redditività del core business automobilistico di Tesla senza la vendita di crediti regolatori.