IBM e Pfizer, nasce una partnership per l’uso dell’IA

Le due aziende collaboreranno al rilevamento precoce del morbo di Alzheimer tramite intelligenza artificiale

IBM e Pfizer, nasce una partnership per l’uso dell’IA
2' di lettura

International Business Machines Corp (NYSE:IBM) e Pfizer Inc (NYSE:PFE) hanno pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet eClinical Medicine i risultati inerenti alla diagnosi precoce della malattia di Alzheimer.

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Cosa è successo: secondo un comunicato stampa diffuso giovedì, i ricercatori delle due società hanno progettato un’intelligenza artificiale in grado di rilevare dati linguistici al fine di prevedere se una persona svilupperà la malattia di Alzheimer.

Lo studio ha esaminato nei test gli errori di ortografia, l’uso della punteggiatura e delle ripetizioni, la denominazione degli oggetti e la memoria.

La sperimentazione ha utilizzato i dati del Framingham Heart Study, uno studio multigenerazionale avviato nel 1948.

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Perché è importante: si stima che la malattia di Alzheimer abbia effetti su 5,5 milioni di cittadini statunitensi e che si tratti della terza causa di morte negli Stati Uniti, dopo le malattie cardiache e il cancro.

Il metodo di previsione che sfrutta l’intelligenza artificiale di IBM e Pfizer ha mostrato un’accuratezza del 71% nel rilevare quali persone avessero sviluppato l’Alzheimer.

I risultati si sono rivelati superiori rispetto al tasso di accuratezza del 59% mostrato dai modelli attuali.

Lo studio di IBM e Pfizer è stato uno dei primi a valutare il rischio della malattia di Alzheimer nella popolazione generale.

Precedenti studi si erano concentrati su individui che già mostravano segni di declino cognitivo oppure che avevano una storia familiare legata alla malattia.

“Il morbo di Alzheimer può colpire un’ampia gamma di individui, compresi quelli senza una storia di famiglia legata alla malattia o altri fattori di rischio, rendendo cruciale questo studio più ampio”, ha affermato IBM in una dichiarazione.

Cosa potrebbe succedere: l’utilizzo della popolazione generale potrebbe agevolare gli studi clinici sui trattamenti farmacologici per l’Alzheimer, poiché in tal modo verrebbero incluse anche le persone con un’alta probabilità di sviluppare la malattia.

Per l’Alzheimer non esistono farmaci o opzioni di trattamento approvati.

“La nostra visione è che un giorno i medici disporranno di maggiori strumenti di intelligenza artificiale e di apprendimento automatico per identificare se un individuo sarà a rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer; un giorno i medici potrebbero essere in grado di utilizzare i test di velocità ed esami del sangue congiuntamente, sfruttando l’intelligenza artificiale per aiutarli a prevedere il rischio dell’Alzheimer e gettare le basi per misure preventive”, ha affermato IBM.