Obbligazioni, verso un anno all’insegna del debito emergente

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Il dollaro dovrebbe indebolirsi ulteriormente e i paesi emergenti pagheranno meno interessi sul loro ingente debito nella valuta USA. Focus sullo yuan e sulle obbligazioni onshore cinesi

IL FATTORE DOLLARO

Secondo alcune stime la crescita degli Stati Uniti nel 2021 potrebbe arrivare addirittura al 6%, secondo altre si fermerebbe al 4%, ma nonostante questo i rendimenti restano bassi. Jim Caron, gestore del team Global Fixed Income di Morgan Stanley Investment Management (MSIM), spiega l’anomalia con tre fattori: la variazione delle previsioni di crescita del PIL, la variazione delle attese di inflazione e la variazione delle attese in materia di politica monetaria. Quest’ultima, insieme alla spesa pubblica statunitense e ad altre dinamiche in altre parti del mondo, come la crescita della Cina che sta accelerando, spinge al ribasso il dollaro. Come si legge nell’articolo “I tassi bassi rappresentano un sostegno per la crescita futura”, l’esperto di MSIM non pensa che tassi bassi segnalino bassa crescita futura, ma piuttosto che sia una questione di cause ed effetti relativi al momento attuale: superato lo scoglio del primo trimestre 2021, le prospettive appaiono molto più rosee. Tassi reali in calo e dollaro debole sono infatti segnali importanti di una futura accelerazione della crescita, il che favorisce i titoli rischiosi, anche perché le condizioni finanziarie dovrebbero restare molto espansive…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.