I produttori auto e la crisi dei chip

Il settore dell'elettronica di consumo investe molto di più nei chip di alta qualità rispetto a quello delle auto elettriche

I produttori auto e la crisi dei chip
2' di lettura
  • La crisi dei chip alimentata dalla guerra commerciale ha devastato il settore automobilistico. I produttori auto ora devono compiere scelte difficili: pagare di più per i chip, accumulare scorte oppure affrontare degli ostacoli, dato che i produttori di chip preferiscono concentrarsi su altre allettanti opportunità, come riferisce Reuters.
  • Le principali case automobilistiche, fra cui Volkswagen AG (OTC:VLKAF) (OTC:VLKPF), Ford Motor Co (NYSE:F) e General Motors Co (NYSE:GM), sono costrette a diminuire la produzione poiché il settore dell’elettronica di consumo, compresi gli smartphone, continua a influenzare i produttori di chip attraverso l’acquisto di chip progressivi e dai margini più elevati: d’altra parte, le case automobilistiche richiedono principalmente prodotti di base come i microcontrollori fabbricati a contratto in vecchie fonderie e non attirano gli investimenti dei produttori di chip.
  • La sola Apple Inc (NASDAQ:AAPL) spende molto di più sui chip per iPhone rispetto all’industria automobilistica.
  • La crisi dei chip ha messo in luce le vulnerabilità del settore automobilistico, rese compiacenti dalle consegne just-in-time e da una robusta catena di fornitura.
  • Le case automobilistiche stanno facendo pressioni sui governi per sovvenzionare la costruzione di una maggiore capacità di produzione dei chip; Volkswagen ha esortato il ministro dell’economia tedesco Peter Altmaier a richiedere al suo omologo taiwanese una maggiore fornitura di chip.
  • Secondo quanto riferito, Volkswagen avrebbe messo in guardia le aziende produttrici di semiconduttori circa la capacità inutilizzata dovuta alla pandemia, che però sarà seguita da una robusta ripresa nella seconda metà dell’anno; i produttori di semiconduttori hanno incolpato la casa automobilistica per i costi incrementali dovuti alla capacità inutilizzata.
  • La crisi incombe nonostante la messa in servizio di nuovi impianti per chip da parte di Infineon e Robert Bosch, i principali fornitori di chip per auto; Infineon esternalizza la produzione dei chip auto a Taiwan Semiconductor Manufacturing Co Ltd (NYSE:TSM), azienda che però resta interessata ai produttori di elettronica di fascia alta.
  • Andando avanti, una possibile risoluzione risiede nella forma dei veicoli elettrici, che richiedono chip sofisticati.
  • Quest’anno la carenza di chip potrebbe portare a una riduzione della produzione auto compresa fra il 5% e il 10% per l’Europa e il Nord America; i limiti di capacità dovrebbero durare fino alla metà dell’anno, con un ridotto livello di scorte fino al secondo trimestre.
  • Tuttavia la crisi della mancata corrispondenza fra domanda e offerta non è prevista prima della fine dell’anno.