Signal, l’app rivale di Facebook, inaccessibile in Cina

L’app di messaggistica Signal, rivale di WhatsApp (di proprietà di Facebook), è stata resa inaccessibile in Cina

Signal, l’app rivale di Facebook, inaccessibile in Cina
2' di lettura

Signal, un’app di messaggistica rivale di WhatsApp – controllata di Facebook Inc (NASDAQ:FB) – ha smesso di funzionare in Cina, come riferito martedì dalla CNBC.

Ricevi una notifica con le ultime notizie, i nostri articoli e altro ancora!

Cosa è successo: l’app di messaggistica incentrata sulla privacy può essere ancora scaricata sull’App Store di Apple Inc (NASDAQ:AAPL), secondo CNBC.

La CNBC ha accennato al fatto che l’app era stata bloccata dalle autorità cinesi dopo aver testato Signal su diversi dispositivi senza però riuscire a inviare i messaggi.

L’applicazione ha invece funzionato quando è stata testata tramite l’uso di una rete privata virtuale, uno strumento che può essere utilizzato per stabilire connessioni sicure e crittografate.

Perché è importante: Signal afferma che il suo servizio di messaggistica è dotato di crittografia end-to-end, il che significa che non è a conoscenza dei messaggi dei suoi utenti.

I dati di Sensor Tower indicano che sono stati effettuati 510.000 download dell’applicazione dall’App Store in Cina.

In confronto, WeChat – di proprietà di Tencent Holdings Limited (OTC:TCEHY) – ha oltre un miliardo di utenti mensili in Cina, secondo CNBC.

A gennaio l’amministratore delegato di Tesla Inc (NASDAQ:TSLA), Elon Musk, ha dichiarato che l’anno scorso aveva donato denaro a Signal e che ne avrebbe “donato ancora”.

Proprio all’inizio di quest’anno, una proposta di modifica alla politica sulla privacy di WhatsApp ha fatto impennare i download di Signal; il CEO dell’app, Brain Acton, ha definito questa “un’opportunità perché Signal possa brillare”.

Acton, che è stato uno dei co-fondatori di WhatsApp, ha lasciato l’azienda dopo che questa è stata rilevata da Facebook nel 2014.

Movimento dei prezzi: lunedì le azioni Facebook hanno chiuso in aumento di quasi il 2% a 273,75 dollari e nella sessione after-hours hanno poi ceduto lo 0,2%.

Foto: per gentile concessione di Signal