“Il futuro non (si) chiude”

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Il messaggio per la ripartenza lanciato con un video sui social da Confcommercio per far sentire la voce delle imprese schiacciate dalla pandemia

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“Il futuro non (si) chiude” è lo slogan della nuova campagna di Confcommercio per porre l’attenzione sulla situazione attuale delle imprese italiane vessate dalla crisi economica generata dal Covid-19. Immagini suggestive, foto e video d’autore, che danno la cifra della sofferenza che stanno attraversando gli esercenti costretti a chiudere per via delle misure restrittive. Chiusure provvisorie che in poco tempo potrebbero diventare definitive portando migliaia di famiglie sul lastrico.

La campagna, partita già sui social con l’hashtag #ConfcommercioCè, farà da cornice ad una serie di eventi di vario genere sui territori per informare in maniera capillare, attraverso le Associazioni territoriali e le Federazioni di categoria, quali sono stati i reali danni alle imprese. Informare ma anche rafforzare le richieste di Confcommercio al Governo per ristori più robusti, più inclusivi e più tempestivi che permettano alle attività commerciali di poter riaprire con protocolli specifici di sicurezza evitando chiusure definitive e la conseguente perdita di posti di lavoro.

DATI ALLA MANO

Confcommercio parte dai numeri elaborati dall’Ufficio Studi per sottolineare quanto sia necessario e urgente mettere il sistema in condizione di ripartire: nel 2020 sono sparite dal mercato circa 300mila imprese del commercio non alimentare e dei servizi, di cui circa 240mila esclusivamente a causa della pandemia, e 200mila attività professionali. Ma non è l’unico dato allarmante. Nell’anno della pandemia sono andati persi 160 miliardi di euro di Pil e quasi 130 miliardi di consumi (-11% rispetto al 2019). Il settore più colpito è stato quello della ristorazione con 38 miliari di perdite, a seguire la filiera del turismo e il settore abbigliamento e calzature. Ad essere penalizzato anche il comparto culturale e ricreativo che ha perso complessivamente più di un miliardo…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.