Rischio inflazione Usa: dove investire e cosa evitare

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Pictet Asset Management ha individuato correlazioni storiche negative e positive tra alcune asset class e l’aumento del costo della vita: ecco quali sono

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Il rischio di un forte aumento dell’inflazione USA è probabilmente al suo massimo livello da almeno 15 anni, anche perché i lockdown per arginare la pandemia hanno causato colli di bottiglia dell’offerta, con conseguente aumento dei prezzi delle materie prime e di altri fattori produttivi. Anche i tempi di consegna si sono allungati, riducendo ulteriormente la disponibilità delle merci. Gli effetti di base saranno significativi. Un anno fa i prezzi del petrolio sono crollati e la successiva ripresa spingerà le misure dell’inflazione annuale oltre il 3% nel secondo trimestre. Lo prevede in un commento titolato ‘L’enigma dell’inflazione’ Patrick Zweifel, Chief Economist di Pictet Asset Management, che ha condotto un’analisi sulle asset class favorite e sfavorite dalla combinazione ripresa/inflazione dal 1950.

I FATTORI CHE ALIMENTANO I TIMORI DI INFLAZIONE

Un mix di prezzi in aumento e crescita economica modesta, ad esempio, favorisce le materie prime e l’oro, mentre l’inflazione con un’economia che “si surriscalda” dà impulso non solo agli investimenti difensivi, ma anche agli asset reali in generale, come immobiliare residenziale, azioni e obbligazioni ad alto rendimento. Questi fattori hanno alimentato le preoccupazioni sull’inflazione, con aspettative sul lungo periodo salite al 2,3%, livello massimo da luglio 2014, mentre anche le aspettative sull’inflazione al consumo del prossimo anno sono cresciute di 1,2 punti al 3,3%, e quelle a 5 anni sono al 2,7%. Secondo l’esperto di Pictet AM, le pressioni inflazionistiche trainate dall’offerta dovrebbero diminuire con l’apertura dell’economia, ma la domanda è destinata a salire solo quando i consumatori inizieranno a spendere i contributi statali…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.