5 punti dell’S1 di Robinhood: Dogecoin, clienti e altro

Vediamo nel dettaglio la situazione finanziaria della piattaforma statunitense di trading

5 punti dell’S1 di Robinhood: Dogecoin, clienti e altro
2' di lettura

Giovedì Robinhood ha effettuato il deposito normativo S1, nel quale vengono suddivise la quantità di ricavi dell’azienda, la quantità di criptovaluta detenuta (in gergo “hodling”) e l’entità dell’impatto dei market maker sulla sua situazione finanziaria.

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Situazione finanziaria

Nell’anno fiscale 2020 Robinhood ha registrato un fatturato di 959 milioni di dollari, in crescita del 245% su base annua; l’utile netto è stato di 7 milioni di dollari, in miglioramento da una perdita di 107 milioni. La società ha registrato un fatturato del primo trimestre di 522 milioni di dollari, in crescita del 309% su base annua.

Clienti

Robinhood ha chiuso il primo trimestre del 2021 con 18 milioni di conti finanziati; la società ha registrato 17,7 milioni di conti attivi mensili e 81 miliardi di dollari di asset in custodia.

Oltre il 50% dei clienti di Robinhood afferma che la piattaforma è la prima su cui hanno creato un conto.

Criptovaluta

Nel 2018 Robinhood ha lanciato il trading di criptovalute, ora una parte importante nell’attività della società; nel primo trimestre del 2021 il 17% dei ricavi totali proveniva da transazioni in criptovaluta, rispetto al 4% del quarto trimestre del 2020.

“Se la domanda di transazioni in Dogecoin diminuisce e non viene sostituita da una nuova domanda di altre criptovalute che possono essere scambiare sulla nostra piattaforma, la nostra attività, le nostre condizioni finanziarie e i risultati delle nostre operazioni potrebbero essere influenzati negativamente”, ha affermato la società.

Nel primo trimestre di quest’anno Dogecoin (CRYPTO:DOGE) ha rappresentato il 34% dei ricavi dalle transazioni in criptovaluta, rispetto al 4% nel quarto trimestre del 2020.

La società permette di fare trading su sette criptovalute e ha affermato che Bitcoin (CRYPTO:BTC) è stato l’asset più scambiato sulla piattaforma per volume di scambi, pari a 54 miliardi di dollari nel primo trimestre.

Robinhood aveva in custodia 3,5 miliardi di dollari di criptovalute nel 2020 e 11,6 miliardi di dollari nel primo trimestre.

Market Maker

Robinhood indica la dipendenza dai market maker tra i fattori di rischio; oltre il 75% dei ricavi fiscali dell’azienda nel 2020, infatti, proveniva dai market maker.

Citadel ha rappresentato il 34% delle entrate fiscali del 2020, insieme al 18% da Susquehanna e al 10% da Wolverine Holdings.

Piani di crescita

Si stima che il 60% degli adulti statunitensi non detengono investimenti al di fuori di un fondo pensione, dunque Robinhood ritiene di poter continuare ad acquisire altri clienti.

La società, inoltre, prevede di aggiungere nuove tecnologie e prodotti per crescere con i clienti attuali; i piani di espansione internazionale di Robinhood includono Europa e Asia.