La ripresa parte dall’educazione finanziaria: la ricetta di Pictet AM per il rilancio del Paese

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Gli italiani sono tra gli ultimi in alfabetizzazione finanziaria: la conoscenza sui temi della finanza è bassa. Alla consapevolezza di saperne poco si associa il desiderio di aumentare le proprie conoscenze

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Gli italiani sono degli ottimi risparmiatori ma dei pessimi investitori. Il livello di alfabetizzazione finanziaria, secondo un’indagine della Banca d’Italia dell’anno scorso, si piazza al 25esimo posto su 26 Paesi presi in esame. La scarsa conoscenza finanziaria è anche tra i motivi che spingono le famiglie italiane a lasciare più di 1.800 miliardi di euro fermi sui conti correnti, rinunciando così ai rendimenti dei mercati finanziari, ed esponendo il capitale al costo dell’inflazione. Cosa fare per cambiare le cose? Secondo Pictet Asset Management, che ha presentato i risultati della sua ricerca sull’educazione finanziaria, occorre migliorare la collaborazione tra pubblico e privato.

LA RIPRESA PARTE ANCHE DALL’EDUCAZIONE FINANZIARIA

Il mese di ottobre è quello dedicato all’educazione finanziaria e Pictet AM ha voluto dare il proprio contributo presentando i dati della ricerca “Educazione finanziaria: il contributo al rilancio del Paese” sull’alfabetizzazione finanziaria in Italia, realizzata sotto la direzione di Nicola Ronchetti, Fondatore e ceo di Finer Finance Explorer. Alla presentazione sono intervenuti Paola Soccorso, consigliere Ufficio Studi Economici di Consob, e Alessandro Paralupi, segretario generale dell’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.