La Fed riduce gli acquisti ma rassicura sui tassi, Wall Street aggiorna i record

La Fed riduce gli acquisti ma rassicura sui tassi, Wall Street aggiorna i record
2' di lettura

Come da copione, parte entro il mese un tapering graduale da 15 miliardi al mese, ma Powell rassicura che non è un segnale di imminente rialzo dei tassi. Il mercato approva e aggiorna i record, soprattutto il Nasdaq

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Tutto secondo quanto Jerome Powell aveva ‘telegrafato’ da mesi a mercati e investitori: entro novembre parte un morbido e soprattutto “aggiustabile” tapering, vale a dire riduzione degli acquisti di titoli, per 15 miliardi di dollari al mese da scalare dall’attuale ritmo di 120 miliardi di dollari al mese. Ma questo in nessun modo segnala un imminente aumento dei tassi di interesse che restano saldamente ancorati vicino a zero, l’inflazione è più persistente del previsto ma resta “temporanea”, e la bussola della Federal Reserve resta il lavoro: Powell vuol vedere aumentare i posti di lavoro americani di almeno 5 milioni per tornare stabilmente ai livelli pre-pandemia. Il tutto indubbiamente è piaciuto a Wall Street, che da contrastata è passata in territorio positivo con tutti e tre i principali indici che aggiornano i record, e il Nasdaq in avanzata di oltre l’un per centro, visto che sul tema tassi i titoli tecnologici sono particolarmente sensibili.

ANCHE LE ATTESE DI INFLAZIONE SONO TRANSITORIE

In conferenza stampa Powell ha detto di aspettarsi che i fattori che hanno spinto al rialzo l’inflazione perdurino anche nel prossimo anno, ma gli investitori hanno colto nel comunicato una sfumatura positiva su un tema che per gli investitori continua a rimanere un nervo scoperto: l’inflazione continua a essere qualificata come ‘transitoria’, nonostante gli ultimi dati la collochino a massimi decennali, aggiungendo che anche le attese di inflazione vanno considerate ugualmente temporanee. Una sfumatura non sfuggita al mercato azionario ma neanche all’obbligazionario, che ha visto i rendimenti dei Treasury fare una brevissima puntata sopra la soglia dell’1,6% per poi riportarsi sotto. In sintonia anche il dollaro ha ceduto qualcosa sia nei confronti del dollaro che della sterlina britannica…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.