Timothy McKimmy, un cittadino residente in Texas, ha accusato di negligenza il marketplace decentralizzato OpenSea intentando causa per un recente attacco hacker che ha portato alla perdita del suo token non fungibile (NFT) del Bored Ape Yacht Club.
Cosa è successo
Secondo una denuncia presentata il 18 febbraio, McKimmy chiede danni equivalenti alla valutazione dell’NFT del Bored Ape e/o un risarcimento monetario di oltre 1 milione di dollari.
McKimmy afferma di non aver mai messo in vendita la sua Bored Ape #3475, ma la settimana scorsa un hacker è riuscito a sfruttare un bug sulla piattaforma di OpenSea e ottenere l’accesso al suo NFT; l’hacker ha quindi proceduto a venderlo per un prezzo di 0,01 Wrapped Ethereum (CRYPTO:WETH) (equivalenti ad appena 26 dollari al momento dell’attacco).
Leggi anche: “Mi sbagliavo”, ammette il padre di Ruby On Rails
Il nuovo acquirente ha poi rivenduto immediatamente l’NFT per 99 Ethereum (CRYPTO:ETH), equivalenti a oltre 250.000 dollari ai prezzi attuali; l’asset è messo in vendita su OpenSea al prezzo di 225 ETH (567.000 dollari).
Perché è importante
Il Bored Ape Yacht Club è una collezione di 10.000 NFT ed è noto per essere uno dei set più esclusivi di oggetti da collezione digitali in questo settore; per dare un contesto, i dati di OpenSea mostrano che l’NFT meno costoso del Bored Ape Yacht Club costa 91,9 ETH (230.000 dollari).
Alcune Bored Apes hanno un valore nettamente più alto di altre in base alla rarità delle loro caratteristiche; McKimmy ha affermato che la sua Bored Ape ha un punteggio di rarità di 138,52 punti, mentre quella di Justin Bieber ha un punteggio di rarità di soli 53,66 punti.
Visto che Bieber ha acquisito il suo NFT per 1,3 milioni di dollari, McKimmy ritiene che il valore della sua Bored Ape sia “probabilmente di milioni di dollari”.
“Invece di chiudere la piattaforma per affrontare e correggere questi problemi di sicurezza, l’imputato ha continuato a operare. L’imputato ha rischiato la sicurezza degli NFT e dei caveau digitali dei suoi utenti per continuare a incassare ininterrottamente il 2,5% di ogni transazione”, sostiene la denuncia.
