Bitcoin potrebbe davvero essere vietato in Europa?

L'UE si accinge a finalizzare il quadro normativo sui cripto-asset: si richiedono standard di sostenibilità ambientale e transizione da proof-of-work a proof-of-stake 

Bitcoin potrebbe davvero venire vietato in Europa?
2' di lettura

Oggi una commissione parlamentare europea dovrebbe votare sulla versione finale della bozza relativa agli asset di criptovaluta.

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Secondo la bozza della nuova legge, i cripto-asset emessi e/o negoziati nell’Unione Europea “devono essere soggetti a standard minimi di sostenibilità ambientale e istituire e mantenere un piano di implementazione graduale per garantire la conformità” a tali requisiti.

Alla fine di febbraio era stata introdotta un’altra bozza che intendeva vietare Bitcoin (CRYPTO:BTC) all’interno dell’UE entro il 2025. Il piano tuttavia ha ricevuto forti critiche all’interno della comunità crypto, costringendo i legislatori dell’UE a fare marcia indietro dal desiderio di imporre un divieto sulla principale criptovaluta al mondo.

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Il riferimento alla sostenibilità minima e ai requisiti di implementazione sembrano essere modifiche dell’ultimo minuto introdotte per vietare l’uso di valute digitali che lavorano su un meccanismo di consenso “proof-of-work”; Jeremy Allaire, co-fondatore, presidente e CEO di Circle, è stato tra i leader del settore che hanno risposto con allarme alla proposta.

Il proof-of-work è il meccanismo di consenso che governa la blockchain di Bitcoin.

Per criptovalute come Bitcoin ed Ethereum (CRYPTO:ETH), che già scambiano all’interno dell’UE, la norma propone un piano di eliminazione graduale per spostare il loro meccanismo di consenso da metodi proof-of-work a metodi meno energivori, come il proof-of-stake.

I regolamenti proposti, noti come Markets in Crypto Assets (MiCA), hanno il potenziale per convogliare l’adozione delle criptovalute in Europa.

Inoltre, questa bozza imporrebbe alla Banca Centrale Europea di “stabilire norme uniformi per fornitori ed emittenti di servizi di cripto-asset a livello di Unione Europea”.

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Foto per gentile concessione di: su Flickr