Perché Bitcoin non deve temere la regolamentazione UE?

Mentre l'UE finalizza il quadro normativo sui cripto-asset, Bitcoin ha ragione di timore?

2' di lettura

Questo pomeriggio una commissione parlamentare europea voterà la versione finale della bozza depositata la settimana scorsa e relativa agli asset di criptovaluta.

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Come raccontavamo in un precedente articolo, gli asset digitali emessi e/o negoziati nell’Unione Europea “devono essere soggetti a standard minimi di sostenibilità ambientale e istituire e mantenere un piano di implementazione graduale per garantire la conformità” a tali requisiti.

In ballo ci sarebbe anche la scelta tra proof-of-work e proof-of-stake; il primo è un meccanismo di consenso tipico di Bitcoin (CRYPTO:BTC), mentre il secondo si basa su prove di validazione meno energivore, ed è la direzione che sta prendendo Ethereum (CRYPTO:ETH) implementando il suo Layer 2. La UE si muove in ottica di sostenibilità energetica, e per questo favorisce i meccanismi PoS rispetto ai PoW.

La bozza, inoltre, imporrebbe alla Banca Centrale Europea di “stabilire norme uniformi per fornitori ed emittenti di servizi di cripto-asset a livello di Unione Europea”.

Bitcoin allora è veramente a rischio?

Il panico nasce in seguito a un articolo di questo weekend a opera di Coindesk. Occorre però fare delle precisazioni, che potrebbero ridurre significativamente i timori connessi con un’eventuale approvazione dell’emendamento.

Innantitutto osserviamo che la votazione riguarda l’approvazione di una bozza di legge che a sua volta sarà poi sottoposta a votazione da parte del Parlamento Europeo.

Marco Cavicchioli, divugatore Bitcoin e influencer crypto, segnala poi un dato importante, ossia che “Stefan Berger, relatore della bozza, dichiarava di aver depositato la bozza definitiva il 7 marzo. L’emendamento contro la PoW invece è stato depositato da Sven Giegolg, che da due mesi non è più membro del Parlamento Europeo”.

Ci sono quindi scarse probabilità che questa proposta di legge rappresenti una vera minaccia per la più importante criptovaluta al mondo. L’andamento degli ultimi giorni, difatti, sembra essere più legato alle tensioni internazionali per la situazione Ucraina che non a un possibile divieto a livello europeo.

Movimento dei prezzi

Al momento della pubblicazione Bitcoin scambiava a 38,822.70 dollari, in rialzo giornaliero del 2,64%.

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