ETF: come iniziare a fare trading sui fondi negoziati

Andiamo a conoscere gli ETF, i fondi negoziati in borsa che permettono agli investitori di coniugare la riduzione del rischio tipici dei fondi con la flessibilità e trasparenza della negoziazione in borsa.

18' di lettura

In Italia gli exchange traded fund (ETF) sono arrivati agli inizi del millennio con un po’ di ritardo rispetto alla loro nascita, ma hanno presto conquistato l’interesse di ogni tipo di investitore, come testimonia la crescente massa confluita in questo veicolo negoziato in borsa.

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Gli investitori ne hanno subito intuito i vantaggi per via dei bassi costi di accesso rispetto ad un fondo comune di investimento, e per il fatto che gli ETF sono negoziati in borsa in tempo reale, proprio come un’azione.

Investire in ETF oggi è facilitato anche dalla digitalizzazione degli strumenti di trading che hanno ulteriormente appianato gli ostacoli un tempo esistenti.

Aggiungere il veicolo di investimento al proprio portafoglio può quindi risultare strategico, prima però, è importante capire cosa sono gli ETF.

ETF cosa sono

Il tuo capitale è a rischio

Gli exchange traded fund, abbreviato in ETF e noti in italiano con il termine di fondi negoziati in borsa, nascono nei primi anni ’90 come strumento finanziario derivato per fornire l’accesso passivo agli indici di borsa da parte degli investitori individuali.

La storia degli ETF, tuttavia, affonda le sue radici negli studi accademici degli anni ’70, quando (era il 1973) vengono sviluppati i fondi comuni di investimento indicizzati. Questo innovativo strumento finanziario di allora era però destinato ad un tipo di investitore istituzionale.

La struttura dei fondi comuni di investimento indicizzati rendeva complicato e dispendioso ad un più ampio numero di investitori parteciparvi, ecco che si giunge agli ETF che funzionano più come un fondo comune gestito passivamente.

Gli ETF sono speciali perché seguendo gli indici, grazie all’uso delle più recenti tecnologie di tecnofinanza, imitano il mercato consentendo all’investitore di esporsi mitigando in parte i rischi.

Con una definizione sintetica di ETF, possiamo dire che si tratta di una tipologia di fondo di investimento con due caratteristiche principali che lo contraddistinguono:

  1. come un titolo azionario è negoziato in borsa;
  2. il suo unico obiettivo di investimento è quello di replicare l’indice al quale è stato legato, la gestione è infatti completamente passiva.

Per capire ancora meglio cosa sono gli ETF, aggiungiamo che un fondo negoziato in borsa riassume tutte le caratteristiche che contraddistinguono un fondo e una azione, permettendo agli investitori individuali di sfruttare i punti di forza dei due strumenti finanziari: la diversificazione e la conseguente riduzione del rischio tipici dei fondi; la flessibilità e la trasparenza della negoziazione in tempo reale proprie delle azioni.

Esempi di ETF più diffusi


Tra gli ETF più famosi a livello mondiale e con il maggior quantitativo di asset under management (AUM), troviamo lo SPDR S&P 500 ETF Trust seguito dall’iShares Core S&P 500 ETF e al terzo gradino il Vanguard Total Stock Market ETF. Insieme rappresentano circa 940 miliardi di dollari di capitale gestito.

Come vengono creati gli ETF

Gli ETF sono gestiti dal cosiddetto partecipante autorizzato (PA), il quale è di solito una grande banca come Morgan Stanley o JPMorgan Chase, se restiamo nel mercato degli Stati Uniti.

Il compito del partecipante autorizzato è fondamentale nel garantire la trasparenza e la sufficiente liquidità al mercato del fondo negoziato in borsa, acquistando le attività sottostanti che sono necessarie per il processo noto come meccanismo di creazione delle quote di un ETF o il riscatto.

Spieghiamo come funzionano gli ETF e il meccanismo di creazione e riscatto con un esempio pratico. Un ETF vuole emettere nuove quote, per farlo si rivolge al partecipante autorizzato responsabile dell’ETF (nel nostro esempio legato all’indice S&P 500). Il PA compra le azioni componenti l’indice ponderate per la capitalizzazione di mercato e le vende allo sponsor dell’ETF per creare le nuove quote ad un valore uguale, che chiamiamo unità di creazione.

Al contrario, il processo di riscatto prevede che il partecipante autorizzato effettui un acquisto di quote dell’ETF sul mercato, per rivenderle allo sponsor dell’ETF ricevendone in cambio azioni individuali che l’AP può vendere sul mercato. Al termine del processo il fondo conterà su un quantitativo inferiore di quote.

Aggiungiamo che i grandi fondi, quelli su cui si concentrano molti investitori che fanno trading con  gli ETF, possono prevedere anche più di un partecipante autorizzato. Inoltre, si constata che gli ETF azionari hanno un maggior numero di partecipanti autorizzati rispetto a quelli obbligazionari. Ciò avviene perché gli azionari presentano volumi di scambio superiori rispetto agli obbligazionari.

Tipi di ETF

I fondi negoziati in borsa non sono stati creati tutti uguali, ma troviamo vari tipi di ETF, differenziati fondamentalmente per la classe di attività rappresentata dall’indice a cui l’ETF è legato.

Abbiamo quindi ETF azionari, ETF obbligazionari o ETF legati alle materie prime e così via. L’elenco di ETF è lungo e qui vogliamo riassumere tutte le varie tipologie per aiutare l’investitore a destreggiarsi e a scegliere gli exchange traded fund che meglio si adattano alle sue esigenze di investimento negli ETF.

  • ETF azionari: questi fondi negoziati tracciano l’andamento di titoli azionari presenti in un benchmark come può essere l’indice FTSE MIB o l’IBEX 35.
  • ETF settori industriali: in questo caso l’ETF fornisce all’investitore esposizione ad uno specifico settore industriale replicando le prestazioni delle società che operano in quel comparto. Si tratta, quindi, di una forma “specializzata” di ETF di azioni. Usando gli ETF del settore energia, gli ETF del settore lusso, o gli ETF del settore auto, ed ancora gli ETF del settore sanitario, il risparmiatore diversifica il suo investimento su base settoriale. Un classico esempio lo troviamo in un fondo che replica l’indice Dow Jones Industrial Average come il SPDR DJIA ETF Trust (DIA).
  • ETF internazionali: essi investono in tutti i mercati mondiali ad eccezione degli Stati Uniti e possono includere titoli azionari di più nazioni o di una singola nazione. Un esempio ci viene fornito dall’ETF Charles Schwab (SCHF), il quale investe in società a grande e media capitalizzazione afferenti ai paesi sviluppati.
  • ETF obbligazionari: sono legati a titoli obbligazionari come titoli di Stato, corporate bond oppure obbligazioni municipali. Il loro obiettivo è garantire al risparmiatore un reddito regolare che dipende dalla performance dei bond sottostanti. Di particolare rilevanza il fatto che questo tipo di fondo negoziato non scade come avviene per il sottostante. Tra gli esempi di migliori ETF obbligazionari troviamo il Vanguard Total Bond Market ETF (BND) legato al mercato statunitense dei bond investment-grade, e il PIMCO Active Bond ETF (BOND) legato a obbligazioni di medio termine di alta qualità.
  • ETF materie prime: questo tipo di fondo negoziato investe in materie prime fisiche o in contratti future legati alle materie agricole o ai metalli industriali. Un ETF di materie prime viene costruito su una singola materia: ETF oro, ETF petrolio, ETF platino, ETF argento, ecc. Un investitore interessato agli ETF del palladio, ad esempio, dirigerà il suo interesse sull’Aberdeen PALL specializzato nell’acquisto di lingotti di palladio.
  • ETF con copertura valutaria: sono veicoli di investimento che offrono esposizione alle coppie di valute presenti nel mercato forex. Vari gli scopi degli ETF valutari, tra cui l’attività speculativa, la diversificazione del portafoglio o ancora l’esposizione come copertura contro eccessiva volatilità nel forex. In alcuni casi vengono utilizzati anche come scudo contro l’inflazione.
  • ETF inverso: chi “rema” contro il mercato e punta al ribasso, di solito investe negli ETF inversi che hanno la caratteristica di guadagnare dai crolli delle azioni. La tecnica è nota tra i trader come short selling. Il fondo vende le azioni attendendosi uno scivolone del valore, per poi ricomprare a prezzi scontati. Per praticare questa strategia, l’ETF inverso usa dei derivati con cui vende azioni allo scoperto. La maggior parte dei fondi inversi sono in realtà degli exchange traded notes (ETN), questi ultimi sono una obbligazione scambiata come una azione e sono gestiti da una banca.

Qual è la differenza tra ETF, fondi indicizzati e fondi comuni di investimento?

Introducendo cosa sono gli ETF abbiamo spiegato in breve che il veicolo di investimento è stato storicamente preceduto dai fondi indicizzati. Sarà qui utile capire la differenza tra gli ETF e i fondi indicizzati ed i fondi comuni di investimento, per districarsi con familiarità tra i vari strumenti di investimento disponibili.

Differenza tra ETF e fondi indicizzati

I fondi indicizzati sono un veicolo di investimento con gestione passiva che imitano un indice costruendo un portafoglio le cui partecipazioni rispecchiano fedelmente i titoli compresi in uno specifico indice.

I fondi indicizzati variano nel tempo solo per riflettere le modifiche occorse nella composizione dell’indice replicato, come il bilanciamento degli indici ponderati.

Quali sono allora le differenze tra i fondi indicizzati e gli ETF? I fondi indicizzati non sono necessariamente quotati in borsa, mentre gli ETF sono negoziati in borsa come implicitamente suggerisce il suo nome. Per tale motivo i fondi indicizzati sono meno liquidi e semplici da gestire per un investitore al dettaglio, mentre gli ETF essendo quotati in borsa possono essere seguiti in tempo reale, sono più trasparenti e presentano un’elevata liquidità.

Differenza tra ETF e fondi comuni di investimento

Un fondo comune di investimento appartiene alla categoria degli Organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR), essi sono veicoli di investimento la cui funzione è unificare i risparmi di un ampio insieme di risparmiatori in un patrimonio unico e indifferenziato.

Questo patrimonio viene poi investito in attività finanziarie (azioni, obbligazioni, liquidità, ma anche altri beni) dal gestore patrimoniale, secondo i principi di separazione patrimoniale (gestione separata).

Tra ETF e fondi comuni di investimento troviamo qualche assonanza in più, poiché in entrambi i casi le quote sono di proprietà esclusiva dei possessori, di conseguenza se la società di gestione dovesse diventare insolvente i creditori non si potranno rivalere su nessuno dei due tipi di fondo.

La differenza risiede nel tipo di classi di attività in cui investono, e nella negoziazione. Gli ETF investono solo in indici di attività quotate in borsa, mentre i fondi comuni investono anche in altre attività finanziarie. Gli ETF sono quotati in borsa e in tempo reale a differenza dei fondi comuni. Non ultimo, i fondi negoziati replicano l’indice sottostante, mentre i fondi comuni di investimento comprano nei vari mercati le attività su cui investono, eventualmente anche exchange traded fund.

Proseguendo scopriamo i punti a favore e contrari ad un investimento in ETF.

Pro e contro degli ETF

Per quanti sono intenzionati a comprare ETF, è utile una sintetica esposizione dei punti di forza degli exchange traded fund e i punti a sfavore di questo tipo di veicolo di investimento.

Partiamo dai punti di forza dei fondi negoziati in borsa.

 

A favore:

  • Basse commissioni d’investimento.
  • Fiscalmente efficienti: minori tasse da pagare.
  • Permettono di investire in settori industriali specifici.
  • Ampia diversificazione del capitale per rischi ridotti.
  • Caratteristiche di trading identiche alle azioni.
  • I dividendi vengono immediatamente reinvestiti.
  • Ampia flessibilità nel trading.

Contro:

  • Costi di acquisto e di vendita un po’ più alti rispetto al trading in azioni.
  • I rendimenti derivanti dai dividendi sono più bassi.
  • Alcuni ETF con leva, se tenuti per un lungo periodo di tempo potrebbero moltiplicare le perdite e farlo molto rapidamente.

Appresi i punti di forza e di debolezza dell’investire negli ETF, passiamo alla parte più concreta della guida ovvero quella che ci farà apprendere praticamente come fare trading sugli ETF per trarne i potenziali benefici.

Come iniziare a fare trading sugli ETF?

Apprese le basi di come funzionano gli ETF, passiamo alla pratica iniziando a fare trading sugli ETF. Ciò richiede l’iscrizione sulla piattaforma di un broker che permetta all’investitore di esporre le proprie risorse finanziarie ai fondi negoziati.

Il tuo capitale è a rischio

Attraverso la seguente procedura guidata scopriremo come iscriversi alla piattaforma online di eToro.

  1. Inizia l’iscrizione di un nuovo conto di trading.
  2. Compila i campi nome utente, e-mail e password e crea l’account.
  3. Fornisci alla piattaforma tutte le informazioni personali richieste.
  4. Completa la procedura di registrazione inviando copia del documento personale.
  5. Effettua il primo deposito scegliendo il metodo di pagamento più adatto a te.

Terminata la procedura di iscrizione e deposito dei fondi, inizia la parte più interessante del processo di trading sugli ETF. La piattaforma di eToro, infatti, permette all’investitore di acquistare gli ETF in modi diversi.

Il primo metodo è la selezione degli ETF dall’elenco contenente oltre 258 fondi negoziati di vario tipo.

In alternativa l’investitore può avvalersi di uno strumento avanzato di trading che consente di copiare i trader con esperienza il cui portafoglio finanziario comprende anche investimenti in ETF.

Grazie al Copy Trading anche l’utente alle prime armi o con poco tempo a disposizione, può vedere come operano sui mercati i professionisti del trading e iniziare a copiarne le strategie per trarre gli stessi profitti.

Il tuo capitale è a rischio

La funzione CopyTrader di eToro, infatti, abilita i partecipanti a creare il portafoglio ETF copiando i trader con le prestazioni migliori semplicemente replicando le rispettive attività di trading nel portafoglio personale.

I migliori trader, quindi, lavorano per se stessi ed anche per i principianti in una strategia che va a vantaggio di tutti i partecipanti.

Per quanto riguarda l’ammontare dell’investimento da destinare, è il risparmiatore a decidere quanto investire negli ETF.

Non da ultimo, le commissioni di trading sugli ETF sono pari a zero su eToro, sia se si acquistano i singoli ETF che quando si copiano i trader esperti o quando si copiano i portafogli attraverso lo strumento CopyFunds.

Compreso come fare trading sugli ETF grazie ad eToro, conosciamo quelli che sono i rischi derivanti dall’investimento nei fondi negoziati in borsa.

Quali sono i rischi di investire in ETF?

Il tuo capitale è a rischio

Gli investimenti negli exchange traded fund possono presentare gli stessi rischi intrinseci a qualsiasi strumento di investimento, ed alcuni rischi specifici dell’attività finanziaria. Tra questi elenchiamo i seguenti come principali.

  • Rischio dall’andamento del mercato generale.
  • Rischio relativo al trading sugli ETF.
  • Rischi derivanti dal pagamento delle tasse.
  • Rischio di compravendita affollata.
  • Rischi sugli ETF complessi: gli ETF offrono un’ampia flessibilità che in alcuni casi si traduce in una certa complessità del mercato replicato. Gli ETF complessi, esotici, richiedono all’investitore più studio per una maggiore comprensione del veicolo, così da comporre un portafoglio ETF a basso rischio.
  • Rischi dalla chiusura del fondo: un fondo può essere chiuso e gli azionisti potrebbero essere pagati in contanti se previsto.
  • Offerta eccessiva: il comparto degli ETF presenta migliaia di ETF, molti dei quali ancorati allo stesso indice, ma con prestazioni differenti che possono confondere.

Trovare gli ETF giusti per il portafoglio di un principiante

Al primo approccio agli ETF bisognerebbe scegliere fondi che forniscano delle garanzie di crescita, ma con bassi rischi per avere il tempo di comprenderne i meccanismi di funzionamento e via via perfezionarsi aggiungendo ETF più complessi.

Meglio preferire i fondi negoziati con un’ampia esposizione, preferendo quelli globali che investono in molti continenti e solo in seguito puntare sugli ETF settoriali.

Sul piano della crescita vanno preferiti quelli che garantiscono una certa stabilità e resilienza alle fasi ribassiste dei mercati. Ed è una buona prassi scegliere degli ETF che hanno basse commissioni.

Quali sono i migliori ETF, quindi, che presentano quasi tutte queste caratteristiche? Quelli che seguono rappresentano un buon inizio per il principiante.

  • iShares Core S&P Total U.S. Stock Market ETF.
  • Vanguard S&P 500 ETF.
  • SPDR Portfolio S&P 500 Value ETF.

Sarebbe inoltre opportuno evitare, almeno inizialmente, gli ETF a leva per il loro alto profilo di rischio. Fare trading con ETF a leva significa infatti operare con uno strumento finanziario altamente speculativo, utilizzato dai trader per approfittare nel breve e brevissimo periodo dei movimenti di prezzo sugli indici. Ancor più rischiosi risultano essere gli ETF inversi a leva, i quali scommettono sul ribasso dei titoli allo scopo di riacquistarli a sconto.

Non è tutto, per ottenere dei buoni rendimenti scopriamo alcune strategie di trading sugli ETF.

Strategie di trading ETF per principianti

Per quanto riguarda le strategie di trading ETF, sono tante quelle che un investitore alle prime armi o più esperto possono applicare. Si va dalla rotazione per settori, allo short selling, passando per i trend stagionali.

Qui presentiamo alcune delle strategie per investire sui migliori ETF presenti nel mercato.

  • Growth investing: la strategia si focalizza su quei fondi negoziati di più piccole dimensioni e nati da poco, ma che rappresentano settori in rapida crescita o almeno potenziale. Lo stile di investimento mira a far crescere il capitale più rapidamente, in un arco temporale relativamente breve. Il rovescio della medaglia è il maggior rischio dovuto all’esposizione in settori giovani e poco sperimentati.
  • Dividend growth investing: di per sé la tecnica dell’investimento nella crescita dei dividendi è molto semplice da applicare, si aggiungono al portfolio quei fondi negoziati legati ad un azionario che da anni garantisce dividendi crescenti anno dopo anno.
  • Value investing: anche questa tecnica è apparentemente semplice da applicare. Essa si basa sull’attesa dei momenti ribassisti significativi del mercato. Attraverso una valutazione qualitativa dei veicoli su cui investire, si sceglie di esporsi su quelli che pur riducendo di molto il loro valore dimostrano di avere degli indicatori di forza che li spingeranno verso l’alto al termine del trend ribassista.
  • Momentum trading: la strategia si basa sull’indicatore momentum (MOM), un oscillatore usato nell’analisi tecnica per misurare la velocità di variazione dei prezzi di un asset in un determinato periodo di tempo. L’obiettivo è quello di sfruttare la forza attuale del mercato, il momentum ideale, per investire in ETF.
  • Social trading: gli investitori esperti operanti su eToro condividono le rispettive strategie di trading con gli ETF attraverso strumenti che consentono anche al principiante di investire con maggiore fiducia. Quest’ultimo può verificare in modo trasparente il punteggio di rischio (“risk score”) del trader esperto, valutando in anticipo se lo stile di quest’ultimo fa al caso suo. La scala di rischio va da un minimo di 1 a un massimo di 10, dove 10 indica il rischio più elevato. In base al profilo di rischio il nuovo investitore sceglie il trader esperto da copiare mediante lo strumento del Copy Trading.

Conclusione

Concludiamo l’ampio tutorial sui fondi negoziati in borsa (ETF), ricapitolando per punti sintetici quanto appreso fin’ora.

  • Cosa sono gli exchange traded fund e come si creano: un ETF è uno strumento finanziario derivato negoziato in borsa come un’azione, il cui obiettivo di investimento è replicare l’indice di riferimento. Esso viene creato replicando passivamente il sottostante.
  • Tipi di ETF disponibili: ETF obbligazionari, ETF azionari, ETF dei settori industriali, ETF di materie prime, ETF di valute ed ETF inverso.
  • Differenza tra ETF, fondi indicizzati e fondi comuni di investimento: mentre gli ETF sono negoziati in borsa in tempo reale offrendo maggiore trasparenza, gli altri non lo sono.
  • Vantaggi e svantaggi degli ETF: tra i vantaggi principali troviamo l’economicità dello strumento rispetto ad altri, la diversificazione dell’investimento su un ampio insieme di titoli, e il diritto ai dividendi.
  • Come iniziare a fare trading sugli ETF e quali i rischi: apri il tuo profilo di trading e tieni presente che alcuni rischi possono essere complessi e andrebbero valutati prima di investire.
  • Dove acquistare gli ETF: gli ETF si acquistano sulle piattaforme di trading online dei broker regolamentati.
  • Quanto si può guadagnare da un ETF: il guadagno dipende sia dalla somma investita che dalle prestazioni del fondo.
  • Sicurezza degli investimenti in ETF: gli ETF sono strumenti sicuri, con i rischi tipici degli altri strumenti finanziari.

Il tuo capitale è a rischio

Ora che hai compreso cosa sono gli ETF, iscriviti alla piattaforma di eToro e comincia a fare trading.


Le presenti informazioni vengono fornite al solo scopo educativo e non rappresentano consigli d’investimento o suggerimenti personali. Tali informazioni non devono quindi essere interpretate come offerte o solleciti di compravendita di strumenti finanziari.

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eToro non offre alcuna garanzia né si assume la responsabilità in merito all’accuratezza o alla completezza del contenuto esposto nella presente guida. Il lettore deve garantire di aver compreso appieno i rischi comportati dal trading prima di impegnare capitale. Si sconsiglia di mettere a rischio più denaro di quanto non se ne possa perdere.