ESG: l’engagement con gli emittenti sovrani emergenti è cruciale, ecco perché

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Mary-Therese Barton, Head of Emerging Markets Debt di Pictet AM, spiega che è l’unico strumento nei casi in cui l’azionista non può ricorrere al diritto di voto. Un’azione impegnativa da non confondere col lobbying

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Le questioni sociali come sanità, istruzione, indipendenza giudiziaria o corruzione, sono fondamentali per lo sviluppo a lungo termine dei Mercati Emergenti, e vanno affrontate con un’azione attiva di engagement nei confronti degli emittenti sovrani, soprattutto quando si parla di investimenti ESG. A differenza delle asset class in cui gli azionisti possono avvalersi del diritto di voto, infatti, quando si investe in obbligazioni sovrane questo non è possibile. Nella prima metà del 2022, i Paesi Emergenti hanno emesso un totale di 81,9 miliardi di dollari di obbligazioni ESG, in aumento del 2% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il Cile ha addirittura deciso di emettere solo bond verdi e sociali, non più obbligazioni ordinarie.

L’IMPORTANZA DELL’ENGAGEMENT

Per questo è importante l’engagement diretto con gli emittenti sovrani dei Mercati Emergenti, che non va confuso con l’attività di lobbying, spiega Mary-Therese Barton, Head of Emerging Markets Debt di Pictet Asset Management. Il coinvolgimento diretto delle società o istituzioni in cui si investe è un tema sempre più importante per gli investitori nei Mercati Emergenti, dove le questioni ambientali, sociali e di governance, che vanno sotto l’etichetta ESG, sono sostanziali per lo sviluppo a lungo termine dei mercati emergenti. Pictet AM considera parte integrante dell’impegno fiduciario il coinvolgimento diretto su queste tematiche con gli emittenti sovrani per prendere decisioni di investimento più consapevoli e contribuire a incrementare i rendimenti nel lungo termine…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.