La Fed al banco di prova dei dati sull’inflazione, ma l’obiettivo è ancora lontano

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Allianz Global Investors, nel weekly outlook del Senior Economist di Sean Shepley, analizza le implicazioni dei numeri in arrivo e giudica ottimistiche le attese su eventuali tagli dei tassi USA già nel corso dell’anno

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I dati di inflazione in arrivo nelle prossime due settimane saranno un banco di prova per la politica della Fed. Per la prima volta la spesa personale al consumo esclusi alimentari ed energia, che va sotto la sigla PCE core, potrebbe scendere sotto il target per i tassi di interesse a breve fissato dalla banca centrale, facendo tornare i tassi di interesse reali in territorio positivo. Ma Powell e i suoi potrebbero ritenere di avere ancora del lavoro da fare, perché le loro decisioni si basano sulle previsioni d’inflazione a 12-24 mesi. La Fed ha già annunciato ulteriori rialzi, ma segnalando un inasprimento monetario meno urgente.

PERCHÉ LA FED HA CAMBIATO I TONI

Secondo il weekly outlook di Allianz Global Investors a cura di Sean Shepley, Senior Economist, sono due le ragioni alla base della variazione dei toni degli uomini della Fed. La prima è che di recente il tasso di inflazione annualizzato è salito a livelli più vicini a quelli prospettati dalla banca centrale nel medio periodo, indicando che i tassi reali potrebbero costituire un freno sempre più efficace alla spesa di consumatori e aziende. La seconda è che di recente alcuni indicatori anticipatori hanno mostrato un indebolimento, in particolare nel manifatturiero. La Fed preferirebbe riuscire nel suo intento senza causare un crollo dell’attività e deve valutare attentamente quando porre fine al ciclo di inasprimento…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.