Fed e tassi, il nuovo potere delle banche centrali

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Le Borse di tutto il mondo arrivano da un paio di settimane altalenanti, mentre le banche centrali avevano già preventivato altri aumenti di tassi. Gli osservatori si erano divisi tra chi prevedeva un passo indietro e chi scommetteva sulla linea dritta. Hanno vinto quest’ultimi

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Nel poker imbastito dalle Borse nelle ultime settimane le Banche Centrali non hanno creduto al bluff, e anzi tirano dritto per spingere i mercati a mostrare le loro carte.

La Fed vede e rilancia, tanto lo sappiamo che Powell e Lagarde hanno in mano una scala reale. Niente a che vedere con chi si è lasciato prendere dal panico, chiedendo al mazziere di cambiargli 3 o 4 carte nella speranza di salvare capra e cavoli. Il gioco è loro.

E menomale, ché qui l’inflazione è più seria di una mano a poker.

Nel Sunday View di questa settimana abbiamo deciso di analizzare la figura della Fed e di tutte le Banche Centrali alla luce di un nome; un nome che può sembrare terrificante a prima vista, ma che in realtà è molto più positivo di quanto ci si possa aspettare.

Siete pronti? Allora buona visione.

ESSERE APPROPRIATI

I numeri raccontano di un aumento dei tassi per altri 25 punti base, con un costo del denaro che si alza tra il 4.75% e il 5%. Le previsioni per la fine del 2023 invece ci dicono che quest’ultimo valore dovrebbe scendere al 4.3% con tassi intorno al 5.1%, mentre la Fed deve ammettere che tutto il recente sconquasso peserà inevitabilmente sulla crescita negli Usa per i prossimi anni…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.