Perché il dollaro non cederà alle ambizioni dei BRICS

Mentre i paesi BRICS discutono l'introduzione di una valuta innovativa, il predominio del dollaro sembra destinato a permanere, quantomeno nel prossimo futuro

Perché il dollaro non cederà alle ambizioni dei BRICS
2' di lettura

La prospettiva di una nuova valuta mondiale sta guadagnando terreno mentre l’alleanza BRICS ha già esplorato l’idea di una valuta innovativa. Il gruppo di nazioni prevede infatti di condividere le varie proposte durante il vertice in Sud Africa, che ha portato a discussioni sull’impatto del dollaro USA come valuta globale dominante.

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Tuttavia, nonostante il brusio, alcuni motivi suggeriscono che il dollaro non abbandonerà presto la sua posizione.

La fiducia del mondo negli Stati Uniti e nella sua valuta è un fattore significativo che rafforza la posizione dell’USD. I mercati finanziari americani sono tra i più profondi e liquidi del mondo grazie alle dimensioni e alla forza dell’economia statunitense, al commercio aperto, ai flussi di capitale e a uno stato di diritto forte.

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Questa fiducia ha fatto sì che circa il 60% delle riserve globali di valuta estera fossero in USD, molto più di altre valute come l’euro, lo yen e il renminbi cinese.

Un altro elemento chiave a sostegno del dominio del dollaro USA è l’effetto rete nella fatturazione commerciale e nella finanza internazionale. L’USD è il mezzo di scambio più popolare per il commercio, con oltre il 70% delle esportazioni al di fuori dell’Europa fatturate in dollari.

La popolarità del dollaro come mezzo di scambio ha consolidato la sua posizione di valuta dominante nel settore bancario internazionale.

Inoltre, gli Stati Uniti hanno mantenuto enormi deficit commerciali, il che ha portato a un’abbondanza di titoli del tesoro e banconote statunitensi detenuti dal resto del mondo. Mentre i paesi potrebbero decidere di negoziare nelle proprie valute anziché in USD, ci sono diversi problemi che ostacolano questa transizione.

Ad esempio, paesi come la Cina e l’Arabia Saudita dovrebbero fare i conti con i limiti delle proprie valute e la mancanza di opzioni di investimento praticabili nonché di controlli sui capitali.

Un allontanamento dall’attuale modello economico che fa molto affidamento sulle esportazioni per guidare le economie sarebbe una sfida per paesi come Cina, Taiwan e Corea del Sud. Il passaggio a un modello guidato dal consumo richiederebbe una significativa ridistribuzione del reddito nazionale e rappresenterebbe un’impresa politica massiccia.

Le discussioni in corso all’interno dell’alleanza BRICS, che comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, in merito all’istituzione di una valuta unificata sostenuta da attività come l’oro e le terre rare, possono sembrare una minaccia per l’USD.

Tuttavia, la realtà è che al momento non esiste un’alternativa pratica al dollaro USA e il suo predominio nel panorama finanziario globale continuerà probabilmente nel prossimo futuro.