Il mercato del lavoro USA si sta raffreddando

La crescita del lavoro di ADP non soddisfa le aspettative. Ecco come reagiscono le scommesse sui tassi e i mercati della Fed

Il mercato del lavoro USA si sta raffreddando
2' di lettura

Mercoledì arriva un altro accenno di debolezza dal mercato del lavoro degli Stati Uniti, mentre l’Automatic Data Processing, Inc. (ADP) ha registrato l’aggiunta di 145.000 posti di lavoro da parte di aziende private a marzo 2023, in calo rispetto ai 261.000 di febbraio e significativamente al di sotto delle previsioni di 200.000.

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Secondo la capo economista di ADP, Nela Richardson, “I dati sui salari di marzo sono uno dei numerosi segnali del rallentamento dell’economia. I datori di lavoro si stanno ritirando da un anno di forti assunzioni e la crescita delle retribuzioni, dopo un plateau di tre mesi, è ora in calo”.

I servizi finanziari, i servizi alle imprese e le industrie manifatturiere hanno tagliato i posti di lavoro a marzo

Le aziende di medie dimensioni con 250-499 dipendenti hanno tagliato 42.000 posti di lavoro a marzo, mentre le grandi imprese con più di 500 dipendenti hanno aggiunto solo 10.000 dipendenti.

Tra i diversi settori, le attività finanziarie hanno registrato il calo maggiore, con 51.000 licenziamenti, seguiti dai servizi professionali e alle imprese, con 46.000 licenziamenti, e le aziende manifatturiere hanno perso 30.000 dipendenti a febbraio. Nel frattempo, i settori del tempo libero e dell’ospitalità hanno aggiunto circa 100.000 posti di lavoro.

Reazioni del mercato: Un’attesa da parte della Fed a maggio è ora più probabile

Gli investitori hanno ridotto le loro aspettative per un rialzo dei tassi della Fed il mese prossimo e ora scontano una probabilità del 60% di un mantenimento dei tassi, secondo l’ultimo FedWatch del gruppo CME. 

Fonte: Gruppo CME

I rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti sono ulteriormente diminuiti, con il rendimento del benchmark decennale che è sceso a 3,32%, solo pochi punti base in più rispetto ai minimi di 6 mesi. 

L’oro ha continuato a salire fino a 2.030 dollari l’oncia, toccando i massimi storici.

I futures azionari statunitensi sono scesi di poco, con l’indice S&P 500 in calo dello 0,3% a 4.100 punti nel pre-market. L’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) aveva chiuso a 408,7 dollari nella sessione precedente, in calo dello 0,6%. 

Il greggio WTI ha registrato un lieve calo dello 0,7% nel corso della giornata, ma si è mantenuto al di sopra degli 80 dollari al barile, indicando che i tagli all’offerta dell’OPEC+ continuano ad avere un impatto maggiore rispetto ai primi segnali di un possibile rallentamento della domanda. 

Foto Shutterstock