La benzina costerà meno il prossimo Natale?

Goldman Sachs prevede che il petrolio Brent scenderà al di sotto dei 90 dollari entro la fine dell'anno

La benzina costerà meno il prossimo Natale?
2' di lettura

Goldman Sachs Group Inc., che è stata una delle banche più ottimistiche sulle prospettive dei prezzi del petrolio, ha ridotto ancora una volta le sue previsioni di prezzo a seguito dell’aumento dell’offerta globale e della riduzione della domanda.

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La banca ha ora ridotto la previsione relativamente al prezzo del petrolio Brent per dicembre a 86 dollari al barile rispetto alla precedente stima di 95 dollari al barile, secondo un rapporto di Bloomberg. Questa è la terza revisione al ribasso del prezzo di Goldman nell’arco di sei mesi.

I prezzi del petrolio sono diminuiti lunedì mentre gli investitori e i trader sono rimasti cauti in atesa della decisione di politica monetaria della Federal Reserve prevista per questa settimana. I future sul Brent in scadenza ad agosto scambiavano al ribasso dell’1,08% a 73,98 dollari al barile durante la sessione di trading asiatica di lunedì mattina.

Secondo Goldman, gli aumenti di offerta da parte dei paesi soggetti a sanzioni, ossia Russia, Iran e Venezuela, sono un fattore importante nel prospettare prezzi più bassi. L’approvvigionamento della Russia, in particolare, si è “quasi completamente ripreso” nonostante le sanzioni dell’Occidente, ha detto il rapporto.

“Non abbiamo mai sbagliato per così tanto tempo senza prove per cambiare le nostre opinioni”, ha detto la scorsa settimana Jeff Currie, capo della ricerca sulle materie prime di Goldman, a Bloomberg TV.

La politica della Federal Reserve

I timori di una recessione stanno influenzando anche i prezzi del petrolio, con tassi di interesse più alti che probabilmente saranno un “ostacolo persistente” per prezzi più elevati, hanno scritto gli analisti di Goldman, tra cui Callum Bruce e Currie, nella nota.

I partecipanti al mercato saranno molto attenti a eventuali suggerimenti riguardo al futuro percorso di politica della Fed, poiché ulteriori aumenti danneggeranno un’economia statunitense già debole, portando a preoccupazioni per la domanda del più grande consumatore di petrolio al mondo.

Lo United States Brent Oil Fund (NYSE:BNO) ha chiuso in ribasso dello 0,98% venerdì, mentre il Vanguard Energy Index Fund ETF (NYSE:VDE) ha perso lo 0,63%.