Le aziende aumenteranno la spesa in IA generativa

Un'analisi approfondita delle spese e delle prospettive di crescita aziendale nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale generativa

Le aziende aumenteranno la spesa in IA generativa
3' di lettura

Negli ultimi due anni, le aziende si sono interrogate sulla spesa e sulle opportunità di guadagno legate ai crescenti casi di utilizzo dell’intelligenza artificiale.

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Un nuovo studio rivela l’entità della crescita che le aziende potrebbero investire nella spesa per l’intelligenza artificiale generativa.

Cosa è successo

L’interesse e gli investimenti nell’intelligenza artificiale sono aumentati nell’ultimo anno, grazie all’ascesa di ChatGPT e all’investimento da 10 miliardi di dollari del gigante tecnologico Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT) nella società madre OpenAI.

Mentre aziende come Microsoft, Google, Meta Platforms e Apple stanno spendendo in modo aggressivo sul mercato dell’intelligenza artificiale, altre migliaia di piccole e medie imprese potrebbero aumentare la loro spesa, secondo una nuova indagine di Lucidworks.

Lo studio, pubblicato giovedì, mostra che il 93% delle aziende di tutto il mondo prevede di aumentare la spesa per l’intelligenza artificiale nei prossimi dodici mesi.

Lucidworks, leader nelle soluzioni di ricerca, ha individuato diverse tendenze tra i risultati di oltre 6.000 aziende con 100 o più dipendenti che sono stati intervistati sui loro piani di spesa.

Una tendenza individuata è che i leader di alcuni settori hanno dichiarato di voler aumentare la spesa per l’intelligenza artificiale nei prossimi 12 mesi.

  • Intrattenimento e media: 96%
  • Prodotti di consumo: 96%
  • Tecnologia: 96%
  • Costruzioni e immobiliare: 95%
  • Trasporti: 94%
  • Servizi finanziari: 94%
  • Manifatturiero: 93%
  • Servizi professionali: 93%
  • Energia: 92%
  • Istruzione: 89%
  • Alimentari e bevande: 88%
  • Assistenza sanitaria: 88%
  • Ospitalità e turismo: 86%

I risultati mostrano che settori come l’intrattenimento, i media, i prodotti di consumo e la tecnologia hanno maggiori probabilità di aumentare la spesa per l’IA generativa rispetto alla media delle aziende. Altri settori, come quello alimentare e delle bevande e quello sanitario, sono meno propensi ad aumentare la spesa per l’IA generativa.

I risultati del sondaggio rivelano che le aziende dei settori della tecnologia, dell’intrattenimento e dei media sono tra le più avanzate nell’utilizzo dell’IA generativa. Questi settori hanno una maggiore frequenza di aziende classificate come “leader dell’IA” rispetto ad altri settori.

Un’altra tendenza identificata dai risultati dell’indagine è l’aumento delle preoccupazioni per l’intelligenza artificiale generativa. Le aziende che non prevedevano di aumentare la spesa per l’intelligenza artificiale generativa nei prossimi 12 mesi avevano un numero di preoccupazioni quadruplo rispetto a quelle che la aumentavano.

La preoccupazione maggiore tra le aziende intervistate è stata di gran lunga la sicurezza. Le altre principali preoccupazioni dei dirigenti aziendali riguardo all’aumento dell’intelligenza artificiale generativa sono state la trasparenza, l’accuratezza, la risposta e la perdita di posti di lavoro.

Stati Uniti in ritardo nella spesa

L’indagine ha interpellato i leader delle aziende di tutto il mondo e ha rilevato che non tutti i Paesi prevedono di aumentare la spesa per l’intelligenza artificiale generativa.

Ecco la classifica dei Paesi in base alla previsione di aumentare la spesa nei prossimi 12 mesi e dove hanno sede le aziende:

  • Cina: 100%
  • India: 98%
  • Australia: 96%
  • Francia: 95%
  • Regno Unito: 94%
  • Germania: 92%
  • Stati Uniti: 92%
  • Giappone: 80%

Gli Stati Uniti si sono classificati leggermente al di sotto della media globale del 93%, il che potrebbe indicare che il Paese rimarrà indietro quando si tratterà di spendere nell’intelligenza artificiale. I risultati mostrano che le aziende con sede in Cina e in India sono più propense ad aumentare la spesa, il che potrebbe potenzialmente dare loro un vantaggio in futuro.

Foto: Shutterstock