Inflazione giù dal +5,9% al +5,5% in Italia, nell’Eurozona stabile al +5,3%

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L’inflazione in Eurozona in agosto resta al 5,3%. In Italia cala al +5,5% dal +5,9%. Decimali che possono però riportare in auge l’idea di un rallentamento della politica monetaria da parte della Banca centrale europea

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Prosegue ad agosto la fase di rallentamento dell’inflazione. Secondo le stime preliminari, ad agosto, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,4% su base mensile e del 5,5% su base annua, da +5,9% del mese precedente. In Eurozona il dato resta fisso al +5,3%.

Già ieri erano arrivati segnali di raffreddamento dell’economia statunitense, con il Pil del secondo trimestre che, nella seconda lettura, è stato rivisto sostanzialmente al ribasso (2,1% t/t annualizzato vs 2,4% della prima lettura) a causa principalmente di un peggioramento delle componenti investimenti fissi e scorte.

Dati confermati oggi anche da una disoccupazione in aumento in alcuni Paesi dell’area euro, come la stessa Italia. A luglio, dopo sette mesi di crescita, l’Istat certifica che l’occupazione è diminuita di 73mila unità rispetto al mese precedente. Il tasso di disoccupazione totale a luglio è salito al 7,6% (+0,2 punti), quello giovanile è sceso al 22,1% (-0,2 punti). Il numero degli occupati è calato a 23milioni 513mila, pur rimanendo superiore di 362mila a quello di luglio 2022. Il numero di persone in cerca di lavoro cresce di 37mila unità (+1,9%) rispetto al mese precedente.

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.