L’Italia fa un passo indietro sul cannabidiolo (CBD)

Il governo italiano ha riclassificato il cannabidiolo (CBD) come narcotico anche se la normativa europea dice altro

L’Italia fa un passo indietro sul cannabidiolo (CBD)
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Il governo italiano ha riclassificato il cannabidiolo (CBD) come narcotico. Si tratta di un altro colpo di scena nella continua saga regolamentare intorno al composto derivato dalla canapa nel paese europeo.

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Nonostante il mercato globale del CBD preveda una crescita da 4,9 miliardi nel 2022 a 47,22 miliardi entro il 2030, l’Italia sembra fare un passo indietro. Il CAGR atteso attuale per l’industria si attesta al 21,2%.

Il retroscena

Storicamente, la posizione regolamentare in Italia è stata inconsistente.

Nel 2020, è stato infatti emesso un decreto che classificava il CBD come narcotico, solo per essere revocato poco dopo. Un successivo decreto del 2021 ha subito la stessa sorte, con il tribunale regionale del Lazio che consigliava l’allineamento alle normative dell’UE.

È importante notare che nel 2020 la Commissione europea, applicabile a tutti gli Stati membri dell’UE, ha stabilito che il CBD non dovrebbe essere classificato come narcotico. Tuttavia, il Ministero della Salute italiano ha scelto di divergere da questa posizione e l’ultima comunicazione, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, diventa efficace dal 21 settembre 2023.

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Secondo Hemp Today, importanti attori del settore, tra cui Canapa Sativa Italia e Federcanapa, si stanno opponendo pubblicamente a questa decisione, avvertendo circa il potenziale impatto negativo sulle imprese e sul mercato locale del CBD. L’esperta neurofarmacologa Viola Brugnatelli ha sottolineato le ripercussioni economiche, mentre l’esperto legale Carlo Alberto Zaina ha esortato l’unità del settore contro questo decreto.

Nonostante i cambiamenti, il mercato italiano della cannabis medica, che ha registrato una crescita costante negli ultimi anni, continua a procurarsi cannabis dai Paesi Bassi, dal Canada, dalla Danimarca e dalla Germania, con Aurora Cannabis Inc. (NASDAQ:ACB) tra i principali fornitori dal 2019.

Immagine di El Planteo