Il debito estero dei mercati emergenti torna interessante, ma occhio ai dati economici

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Il Bond Bulletin settimanale del team Global fixed income, currency and commodities group di J.P. Morgan Asset Management sottolinea come i mercati emergenti stiano mostrando resilienza e i rendimenti dell’8,6% risultino allettanti per gli investitori

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È il momento di rispolverare il debito estero dei mercati emergenti? Secondo il team Global fixed income, currency and commodities group di J.P. Morgan Asset Management, nella consueta analisi settimanale del Bond Bulletin, in questo momento mercati emergenti mostrano resilienza. Rimangono i fattori di incertezza, come una forte recessione o livelli insistentemente elevati di inflazione. Al momento, il mercato non sconta né uno scenario né l’altro ma vanno monitorati attentamente i dati economici che potrebbero deludere le attese.

LA CRESCITA ECONOMICA

Dopo l’impennata dell’inflazione nel 2022, le banche centrali dei mercati emergenti hanno innalzato i tassi di riferimento anticipando anche gli altri istituti di politica monetaria, con l’obiettivo di far scendere i prezzi. Nonostante il rialzo dei tassi ufficiali non si è verificato il previsto crollo della crescita economica. I Paesi emergenti hanno continuato a crescere, riequilibrando i saldi fiscali appesantiti dalla pandemia Covid-19. “È nel debito estero dei mercati emergenti – si legge nel Bond Bulletin – che troviamo con maggiori probabilità rivisitazioni al rialzo e non al ribasso del merito creditizio e che, in prospettiva, il livello delle insolvenze si ridurrà. Riteniamo, inoltre, che nel breve termine il rischio di insolvenza si concentri nei Paesi più piccoli e che, di conseguenza, possa incidere in misura minore sui rendimenti degli investitori”…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.