L’IA in crisi: il 2024 segna la fine di un’epoca

L'entusiasmo per l'IA si dissolverà mentre costi, sfide normative e minacce emergenti gettano un'ombra sul futuro di questa tecnologia

L’IA in crisi: il 2024 segna la fine di un’epoca
2' di lettura

La società di analisi CCS Insight prevede che nel 2024 il settore dell’intelligenza artificiale generativa (IA) sarà sottoposto a un esame realistico a causa dell’affievolirsi dell’entusiasmo, dell’aumento dei costi operativi e delle crescenti richieste di regolamentazione.

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Le previsioni annuali dell’azienda suggeriscono un periodo di raffreddamento per l’IA generativa, in quanto l’entusiasmo che la circonda è mitigato dalla consapevolezza dei costi, dei rischi e delle complessità associate, nota CNBC.

Compagnie come Alphabet Inc (NASDAQ:GOOG) (NASDAQ:GOOGLGoogleAmazon.Com Inc (NASDAQ:AMZN), Qualcomm Inc (NASDAQ:QCOM), e Meta Platforms Inc (NASDAQ:META) sono state in prima linea nella conversazione sull’IA. Tuttavia, i costi operativi, soprattutto per le organizzazioni e gli sviluppatori più piccoli, stanno diventando un ostacolo significativo.

I modelli di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT di OpenAI e Google Bard, richiedono una notevole potenza di calcolo e unità di elaborazione grafica (GPU) avanzate, spesso fornite da Nvidia Corp (NASDAQ:NVDA). 

La spesa per implementare e mantenere questi sistemi di intelligenza artificiale è considerevole. In risposta, i giganti della tecnologia come Amazon, Google, Alibaba Group Holding Limited (NYSE:BABA) e Meta stanno sviluppando chip di intelligenza artificiale per gestire i costi.

Nel panorama normativo, l’Unione Europea (UE) è in prima linea nella legislazione sull’IA. Tuttavia, CCS Insight prevede che la normativa dell’UE sull’IA incontrerà delle difficoltà e subirà molteplici revisioni a causa del rapido progresso della tecnologia.

La legislazione sarà probabilmente finalizzata entro la fine del 2024, spingendo il settore ad avviare l’autoregolamentazione nel frattempo.

Inoltre, CCS Insight prevede che un motore di ricerca introdurrà avvisi sui contenuti del materiale generato dall’IA per affrontare il problema della disinformazione.

L’azienda prevede anche che entro il 2024 saranno avviate azioni legali contro gli individui che commettono frodi di identità basate sull’IA, evidenziando le sfide emergenti associate alla proliferazione delle tecnologie di IA.