Le azioni da monitorare in attesa dell’incontro del COP28

Mentre il mondo si prepara alla Conferenza sul Cambiamento Climatico, ecco le azioni da tenere sott'occhio

Le azioni da monitorare in attesa dell’incontro del COP28
3' di lettura

Un nuovo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente sta gettando una luce inquietante sul percorso attuale del riscaldamento globale.

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Rilasciato giorni prima che i leader mondiali si incontrino a Dubai per il summit COP28, il rapporto sottolinea che gli attuali impegni presi dai paesi nell’Accordo di Parigi non sono sufficienti per mantenere le temperature mondiali al di sotto dell’aumento desiderato di 1,5°C (2,7°F) rispetto ai livelli preindustriali.

Tra nove giorni, i leader si incontreranno nella metropoli degli Emirati Arabi Uniti per iniziare le sessioni della Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico del 2023, dove si prevede che verranno stabiliti nuovi accordi per evitare una catastrofe climatica entro questo secolo.

L’Accordo di Parigi è stato adottato da 196 paesi nel 2015, impegnandosi a fare tutto il possibile per mantenere le temperature globali al di sotto di 2°C (3,6°F) sopra i livelli preindustriali, e preferibilmente limitare l’aumento a 1,5°C (2,7°F).

Tuttavia, secondo le misurazioni delle Nazioni Unite, attualmente il pianeta è sulla buona strada per un aumento della temperatura tra 2,5°C (4,5°F) e 2,9°C (5,2°F) sopra i livelli preindustriali entro il 2100.

Secondo Antònio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, mantenere la media globale al di sotto di 1,5°C è ancora possibile, ma richiederebbe azioni estreme durante questo decennio.

Entro il 2030, le emissioni globali di gas serra devono essere ridotte del 42% rispetto alle attuali proiezioni per raggiungere quell’obiettivo e del 28% per mantenere le temperature al di sotto di un aumento del 2°C in questo secolo.

“Ciò richiede di strappare la radice avvelenata della crisi climatica: i combustibili fossili. E richiede una transizione equa alle energie rinnovabili”, ha detto Guterres.

Nonostante gli avvertimenti, la domanda di petrolio dovrebbe continuare mentre la produzione di petrolio diminuisce, portando le aziende del settore petrolifero e del gas come Exxon Mobil Corp (NYSE:XOM), Chevron Corporation (NYSE:CVX) e ConocoPhillips Co. (NYSE:COP) a posizionarsi per alti rendimenti, secondo gli analisti.

Un aumento del 2,9°C è ritenuto dagli esperti esponenzialmente peggiore di un aumento del 1,5°C, e non “due volte peggio” come si potrebbe pensare.

Ad esempio, la probabilità media di avere una grande ondata di calore “aumenta da circa il 5% nel periodo 1981-2010 a circa il 30% a 1,5°C ma all’80% a 3°C”, secondo il Professor di Scienze del Cambiamento Climatico Nigel Arnell.

L’anno 2023 ha battuto una serie di record riguardanti il cambiamento climatico, registrando 86 giorni con temperature superiori di 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali. Settembre di quest’anno è stato il mese più caldo nella storia, con un aumento di 1,8°C rispetto ai livelli pre-industriali, superando le temperature di luglio, quando diverse città degli Stati Uniti hanno sperimentato ondate di caldo record.

La scorsa settimana sono stati battuti nuovi record globali: durante il weekend le temperature a Rio De Janeiro, una delle più grandi città dell’emisfero meridionale, hanno raggiunto un indice di calore di 137,3° F, causando la morte per colpo di calore di una fan di 23 anni durante un concerto di Taylor Swift, portando l’artista a posticipare il resto del suo tour.

Azioni da tenere d’occhio

Gli ETF che raggruppano aziende con alti valori di ESG (ambientale, sociale, governance) sono posizionati per ricevere attenzione extra dalla copertura mediatica riguardante il tema del cambiamento climatico durante il summit COP28, che si terrà tra il 30 novembre e il 12 dicembre.

Negli ultimi 10 anni, l’Indice S&P 500 ESG, progettato per misurare le prestazioni dei titoli che soddisfano i criteri di sostenibilità, ha superato l’S&P 500.

  • L’iShares ESG Aware MSCI USA ETF (NASDAQ:ESGU) è collegato all’Indice S&P 500 ESG ed è salito dell’8% nell’ultimo mese.
  • Vanguard ESG US Stock ETF (BATS:ESGV) è salito dell’8,7% nell’ultimo mese.
  • iShares Global Clean Energy ETF (NASDAQ:ICLN) è salito del 7,3% nell’ultimo mese.
  • Nuveen ESG Large-Cap Value ETF (BATS:NULV) è salito del 5,5% nell’ultimo mese.

Foto: Skyline di Dubai di Foto di Aleksandar Pasaric su Pexels.