Le aziende taiwanesi che producono chip investono in Giappone

Le aziende taiwanesi che producono chip si stabiliscono in Giappone, ridefinendo le dinamiche globali nell'industria dei semiconduttori.

Le aziende taiwanesi che producono chip investono in Giappone
3' di lettura

Le aziende taiwanesi produttrici di chip stanno espandendo sempre più le loro attività in Giappone, una mossa che sta rimodellando l’industria globale dei semiconduttori.

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Cosa è successo

L’aumento della presenza delle aziende taiwanesi che producono chip in Giappone è visto come una risposta all’evoluzione del panorama globale dell’industria dei chip, con gli Stati Uniti che mirano a frenare i progressi della Cina nei semiconduttori all’avanguardia, ha riferito Reuters.

Alchip Techs (OTC:ALCPF), un produttore di chip specializzato in chip personalizzati, ha trasferito i suoi ruoli di ricerca e sviluppo dalla Cina al Giappone. L’azienda sta inoltre assumendo personale in Giappone, Nord America e Taiwan.

Negli ultimi due anni almeno nove aziende di chip taiwanesi hanno stabilito o ampliato le loro attività in Giappone. Tra queste c’è l’azienda di progettazione di chip eMemory Technology, che ha aperto un ufficio a Yokohama, vicino a Tokyo, e ha registrato un notevole incremento delle attività.

Il Giappone, nonostante la sua quota in calo del mercato globale della produzione di chip, sta assistendo a una rinascita dell’industria dei semiconduttori. Il Paese sta investendo molto nella ricostruzione del settore della produzione di chip, riconoscendo il ruolo vitale dei semiconduttori nella sicurezza economica.

“La forza di un paese forte nel settore dei semiconduttori non risiede solo nelle aziende leader, ma anche in un solido ecosistema”, ha dichiarato Nori Chiou, direttore degli investimenti di White Oak Capital.

In particolare, Taiwan Semiconductor (NYSE:TSM), il più grande produttore di chip a contratto del mondo, inaugurerà presto il suo primo stabilimento a Kyushu, in Giappone, e ha in programma una seconda fabbrica. L’azienda ritiene che il Giappone sia una scelta naturale grazie alla sua cultura del lavoro operosa e a un governo che si dimostra facile da trattare e generoso con le sovvenzioni.

“La tendenza continuerà nel prossimo futuro, come parte del decoupling”, ha dichiarato Takamoto Suzuki, responsabile della ricerca economica sulla Cina per la società commerciale Marubeni.

Perché è importante

La crescente presenza di aziende taiwanesi produttrici di chip in Giappone rappresenta uno sviluppo significativo nell’industria globale dei semiconduttori. Riflette il cambiamento delle dinamiche del settore, guidato dalle tensioni geopolitiche e dalla necessità di una catena di approvvigionamento più sicura e diversificata.

All’inizio di questo mese, TSMC ha annunciato l’intenzione di costruire un secondo stabilimento in Giappone, segnando un passo significativo negli sforzi dell’azienda per diversificare la produzione di chip oltre Taiwan. Questa mossa si allinea con la spinta degli Stati Uniti a rafforzare le partnership tra i propri alleati e a ridurre la dipendenza dai produttori di chip cinesi.

La rinascita del Giappone nell’industria dei semiconduttori è evidente anche in altri sviluppi, come il significativo investimento di Samsung in un nuovo impianto di ricerca sul confezionamento dei chip in Giappone. Questa tendenza sottolinea la crescente importanza del Giappone nella catena di fornitura globale dei semiconduttori.

Tuttavia, la competitività economica del Giappone è in declino e recentemente il paese ha perso la posizione di terza economia mondiale a favore della Germania. L’invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite sono stati citati come fattori chiave che contribuiscono alle sfide economiche del Paese.

Immagine tramite Shutterstock