Dopo un’interruzione globale, il servizio di cloud gaming GeForce Now di Nvidia Corp. (NASDAQ:NVDA) è tornato online.
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Cosa è successo
Il servizio GeForce Now, che consente agli utenti di aprire l’app, visualizzare la propria libreria e provare a lanciare un gioco, ha subito un’interruzione globale domenica. Secondo il report, il servizio ha impedito agli utenti di accedere alle loro librerie di giochi e di lanciarli.
Il problema si è protratto per oltre due ore prima che Nvidia lo identificasse e lo risolvesse.
Nonostante l’interruzione, i giochi non erano interessati e si poteva continuare a giocare su macchine locali. La pagina di stato di Nvidia ha inizialmente confermato l’interruzione globale, ma in seguito è stata aggiornata per indicare che il problema è stato identificato e risolto.
lets go guys pic.twitter.com/Ns35O3wAsx
— jefferson com dois éfes ® (@JGarotto) March 10, 2024
Nel momento in cui scriviamo, la pagina di stato mostrava Nvidia Global Services come “Operativo”, e anche gli utenti di Downdetector non hanno segnalato alcun problema con Nvidia.
Il problema è stato segnalato per la prima volta da 9to5Google.
Perché è importante
Questa interruzione arriva a seguito di una causa intentata contro Nvidia per il presunto utilizzo di opere protette da copyright senza autorizzazione per addestrare la sua piattaforma IA.
La causa, intentata da tre autori, sostiene che le loro opere facevano parte di un dataset di circa 196.640 libri utilizzati per addestrare la piattaforma NeMo AI di Nvidia a simulare il linguaggio scritto ordinario.
Il set di dati è stato tolto a ottobre a causa di una violazione del copyright.
A febbraio, Nvidia ha riportato i risultati del quarto trimestre e una guidance che ha superato le previsioni più ottimistiche. L’azienda ha riportato un utile per azione non-GAAP di 5,16 dollari nel quarto trimestre, superando le stime di consenso di 4,64 dollari.
Inoltre, il fatturato del quarto trimestre dell’azienda, pari a 22,10 miliardi di dollari, ha battuto le stime di 20,62 miliardi di dollari.
Foto via Shutterstock
