L’inflazione statunitense agita Piazza Affari: cosa farà oggi la BCE?

Apertura cauta per Piazza Affari, sospesa tra dati sull'inflazione, riunioni delle banche centrali e fluttuazioni dei mercati globali.

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Gli indici azionari europei hanno iniziato la giornata con una nota di cautela, influenzati dai dati sull’inflazione statunitense e dall’imminente riunione della Banca Centrale Europea (BCE). Il Ftse Mib a Piazza Affari ha registrato un movimento minimo, con un leggero calo dello 0,05% in area 34.000 punti.

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Cosa è successo

Le società petrolifere Saipem (+2%), Eni (+%) e Tenaris (+0,7%) hanno registrato un aumento degli acquisti, mentre Iveco Group (-2,9%) e Recordati (-1,1%) hanno subito un calo.

I prezzi al consumo negli Stati Uniti a marzo hanno superato le aspettative, con una crescita annuale del 3,5% e un dato core stabile al 3,8%. Entrambi gli indici hanno registrato un aumento mensile dello 0,4%, superando le previsioni. In seguito alla pubblicazione di questo report, il dollaro si è rafforzato e i rendimenti obbligazionari hanno raggiunto livelli mai visti da novembre. I trader hanno ridotto significativamente le scommesse sui tagli dei tassi per giugno e luglio. I verbali della riunione della Fed del 19-20 marzo hanno rivelato che i funzionari intendono attendere un miglioramento dei dati sull’inflazione prima di ridurre il costo del denaro.

Oggi gli occhi sono puntati sulla riunione della BCE, che dovrebbe mantenere i tassi in attesa di un potenziale intervento a giugno, in un contesto di stagnazione economica e di riduzione delle pressioni sui prezzi.

Perché è importante

In Cina l’inflazione è rallentata a marzo, con un aumento mensile dello 0,7% e annuale dello 0,1%. L’agenda di oggi prevede la produzione industriale italiana e i dati statunitensi sui prezzi alla produzione e sulle richieste di sussidi di disoccupazione.

Sul mercato obbligazionario, il Treasury decennale ha superato il 4,5% e il biennale il 4,9%. Lo spread Btp-Bund rimane in area 137 punti base, con il decennale italiano al 3,82% e il Bund al 2,45%.

Tra le materie prime, il petrolio Brent è salito sopra i 90 dollari al barile, in vista del report mensile dell’OPEC, mentre l’oro è sceso a 2.336 dollari l’oncia. Sul mercato Forex, il cambio euro/dollaro è sceso a 1,073 e il dollaro/yen ha superato i 153 dollari.

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