AllianzGI: i dati macro e l’aumento del petrolio non aiutano il calo dell’inflazione Usa

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Secondo Hans-Jörg Naumer, Director, Global Capital Markets & Thematic Research, le nuove rilevazioni macroeconomiche attese la prossima settimana favoriranno gli scettici che pensano a un taglio dei tassi da parte della Fed più tardi di quanto previsto dai mercati

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A marzo tutti i dati macroeconomici globali sono aumentati per il quarto mese consecutivo, su un’ampia base regionale, secondo il “Macro Breadth Growth Index” di Allianz Global Investors. Un aspetto incoraggiante, tranne che per l’inflazione Usa, che è tornata a crescere. Che sia un rimbalzo tecnico o un dato più strutturale lo si scoprirà con le prossime rilevazioni, ma è indubbio che il nuovo aumento complica lo scenario e fa crescere i timori sulle tempistiche con cui la Fed deciderà di tagliare i tassi di interesse.

LA RIPRESA DELL’AREA EURO

Nell’outlook settimanale di AllianzGI, Hans-Jörg Naumer, Director, Global Capital Markets & Thematic Research, spiega come l’espansione nei paesi industrializzati sia stata trainata principalmente da una forte ripresa nell’Area euro e da dati moderatamente migliori negli Stati Uniti. “Anche i dati sui mercati emergenti sono migliorati – scrive – Gli indicatori macroeconomici cinesi sono aumentati per il settimo mese consecutivo e il Brasile ha registrato un’ottima ripresa. Il settore dei servizi è rimasto il motore di crescita più importante. Al contempo, sempre più segnali indicano che il settore manifatturiero abbia raggiunto un punto di svolta”…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.