Schroders: Usa verso “soft landing” ma l’inflazione può allontanare i tagli della Fed

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Julien Houdain valuta le prospettive per l’obbligazionario moderando la view costruttiva sui bond Investment Grade europei e valutando gli effetti delle prossime mosse della banca centrale Usa

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Con la crescita globale su basi più solide, gli investitori si chiedono se le recenti sorprese dell’inflazione USA siano un punto di svolta o solo un incidente di percorso. Schroders continua a prevedere un atterraggio morbido in un commento di Julien Houdain, Head of Global Unconstrained Fixed Income, che riconosce però anche l’aumento del rischio di uno scenario di “non atterraggio” a causa proprio dell’inflazione e di una potenziale ripresa del ciclo produttivo globale, che potrebbe sostenere i prezzi delle materie prime. Questo potrebbe costringere le banche centrali a mantenere tassi più elevati a lungo mentre nello scenario “no landing” anche la crescita robusta fa aumentare i rischi di inflazione.

RESTA LA PROSPETTIVA DI TAGLI DELLA FED MA NON A BREVE

L’esperto di Schroders considera gli ultimi dati solidi sull’inflazione USA come una via di mezzo tra le due prospettive rilevando che una serie di dati al rialzo non esclude comunque tagli ai tassi in corso d’anno, ma di certo crea un motivo di riflessione per la Fed, con un taglio a giugno che sembra improbabile. La misura dell’inflazione preferita dal presidente della Fed Powell, cioè i servizi core esclusi gli alloggi, l’andamento degli ultimi due mesi è stato un po’ preoccupante e secondo Houdain  la realtà è che l’inflazione è attualmente troppo elevata perché la Fed possa sentirsi a suo agio nell’allentare le condizioni monetarie a breve termine…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.