La ragione principale per cui la Federal Reserve ha assunto una posizione aggressiva in materia di tassi di interesse è stata l’inflazione. I timori di un aumento della pressione inflazionistica hanno smorzato il sentiment del mercato, portando a un sell-off su larga scala delle azioni.
Tuttavia, Cathie Wood, la fondatrice di Ark Investment Management, è convinta che la Federal Reserve stia esagerando con la cautela. Dopo aver sollevato un problema di deflazione la scorsa settimana, la manager di Ark ha nuovamente sostenuto che lo scenario deflattivo sia imminente.
Cosa è successo
Citando un tweet del CEO di Tesla Inc. (NASDAQ:TSLA) Elon Musk in cui questi afferma che “un importante rialzo dei tassi da parte della Fed potrebbe causare la deflazione”, Wood ha affermato che la deflazione è in arrivo. La fondatrice di Ark Invest ha evidenziato il netto calo dei prezzi di vari articoli dai loro picchi post-COVID.
La nota stock picker ha osservato che l’indice di Manheim sui prezzi delle auto usate negli Stati Uniti è sceso del 4% ad agosto, pari a un calo del 50% su base annua. I prezzi delle auto usate sono scesi del 10% dal picco di gennaio, ha aggiunto.
Se l’adozione delle auto elettriche è così dirompente come crediamo, questi prezzi potrebbero dimezzarsi e scendere al livello più basso dalla crisi finanziaria globale del 2007-2008, ha affermato Wood.
L’investitrice vede anche la minaccia derivante dagli oltre mille miliardi di dollari di debito automobilistico degli Stati Uniti in caso di deterioramento dei valori residui. Wood ha osservato che nel 2008-09 le persone avevano dato priorità ai pagamenti dei prestiti auto rispetto ai mutui in modo che potessero recarsi al lavoro e rimanere occupati.
“Questa volta, grazie al ride-hailing — e presto grazie ai meno costosi taxi autonomi — è improbabile che le persone daranno priorità ai pagamenti del debito auto rispetto ai pagamenti dei mutui, il che potrebbe capovolgere i modelli quantitativi retrospettivi”, ha avvertito.
Perché è importante
Martedì alle 8:30 ET il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti pubblicherà il rapporto sull’inflazione dei prezzi al consumo di agosto. Si prevede che ad agosto il tasso di inflazione nominale su base annua sia sceso all’8,1% dall’8,5% di luglio. L’inflazione core annuale, che esclude cibo ed energia, potrebbe aver subito un’accelerazione dal 5,9% al 6,1%.
Dopo aver raggiunto un massimo del 9,1% a giugno, l’inflazione complessiva a luglio è rallentata all’8,5%, facendo sperare in una tregua e nella possibilità che la Fed si prenda una pausa dai rialzi dei tassi di interesse.
Il 20 e 21 settembre il Federal Reserve Open Market Committee si riunirà per una riunione di due giorni e deciderà in merito al tasso sui fondi federali. Il rapporto di martedì sull’indice dei prezzi al consumo sarà l’ultimo dato importante che la Fed potrà valutare prima di prendere la sua decisione.
La Fed ha avviato il processo di normalizzazione della politica monetaria all’inizio di quest’anno, aumentando i tassi di 25 punti base a marzo, di 50 punti base a maggio e di 75 punti base sia a giugno che a luglio. Gli economisti sono divisi sull’impatto che il rapido aumento dei tassi può avere sulla crescita mentre l’economia americana attraversa diverse incertezze.
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