L’economista americano di origine turca Nouriel Roubini ha dichiarato questa settimana che la guerra fredda tra Stati Uniti e Cina sta peggiorando e la terza guerra mondiale è già iniziata.
Le implicazioni della guerra in Ucraina
Parlando delle tensioni tra Stati Uniti e Cina e della geopolitica globale al Yahoo Finance All Markets Summit del 2022, Roubini ha discusso della guerra in corso nell’Europa orientale e del perché ritiene che «sia l’inizio di qualcos’altro».
«La terza guerra mondiale è già iniziata. È iniziata in Ucraina, perché questo conflitto ha implicazioni più ampie che vanno ben oltre la Russia e l’Ucraina», ha detto Roubini.
Il professore emerito della Stern School of Business della New York University è noto come «Dr. Destino» per aver previsto con precisione una serie di eventi ribassisti, inclusa la crisi finanziaria del 2008.
L’escalation verso una guerra mondiale, in cui gli eserciti si impegnano in battaglie anziché in una guerra fredda, in cui i paesi tentano di battersi politicamente, accenderà «uno scontro tra Stati Uniti e Cina sulla questione di Taiwan», ha detto Roubini.
Roubini ritiene che lo scontro diretto avrà luogo entro i prossimi cinque-dieci anni.
Il grilletto
È stato ampiamente riferito che il presidente cinese Xi Jinping sta osservando attentamente l’invasione russa dell’Ucraina per elaborare una potenziale strategia su come riconquistare Taiwan. Roubini ritiene che la riunificazione della Cina con il paese insulare dell’Asia orientale sia la massima priorità di Xi con cui spera di cementare la sua eredità.
«Il motivo per cui Xi Jinping in questo momento sta cercando un terzo mandato e forse un quarto, non è perché vuole passare attraverso la storia come l’uomo che ha riformato la Cina, è perché vuole passare attraverso la storia come l’uomo che ha riunito la terraferma con Taiwan», ha detto Roubini.
Roubini vede l’evento come la miccia che farà esplodere una vera e propria guerra tra Cina e Stati Uniti.
«Non sappiamo se succederà, come verrà risolto, ma è qui che arriviamo alla terza guerra mondiale, tra le altre cose», ha aggiunto Roubini.
Sulla questione della Cina, Roubini ha anche fatto eco ad alcune delle preoccupazioni espresse da Sir Jeremy Fleming, direttore dell’agenzia di spionaggio britannica Government Communications Headquarters (GCHQ), durante un discorso al Royal United Services Institute l’11 ottobre.
Entrambi concordano sul fatto che i progressi strategici della Cina nel tentativo di controllare dati e tecnologia definiranno il futuro e rappresenteranno la più grande minaccia alla sicurezza nazionale.
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