Secondo James Luke (Schroders) il prezzo dell’oro dipenderà più dalla “normalizzazione” generale o meno della politica monetaria che da una relazione molto specifica con i tassi di interesse o il dollaro Usa
Sullo sfondo si intravede il picco dei tassi di interesse e James Luke, Fund Manager, Metals, Schroders, ritiene probabile che il prezzo dell’oro possa continuare a restare sostenuto nel corso dell’anno. Il manager reputa molto probabile che possano essere toccati nuovi massimi storici con ricadute positive per le azioni aurifere, le cui valutazioni sono di solito determinate in base ad un prezzo intorno a 1.650 – 1.700 dollari l’oncia a lungo termine. In pratica, con i prezzi dell’oro che possano restare elevati per un periodo più lungo, le azioni presentano un ampio margine di rivalutazione.
LE POSSIBILE MOSSE DELLE BANCHE CENTRALI
Le convinzioni di Luke si basano sulle possibili mosse delle banche centrali se si profila una recessione negli Stati Uniti. ”Potrebbero essere costrette ad allentare la politica monetaria prima di quanto avrebbero fatto in cicli precedenti e prima che l’inflazione di base sia realmente sotto controllo. Questo potrebbe però comportare prezzi al consumo strutturalmente più radicati con tassi di interesse reali in calo che, a cascata, risulterebbero di supporto alle quotazioni dell’oro” spiega il manager di Schroders…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.