Il rilascio del rapporto sull’inflazione degli Stati Uniti da parte del Bureau of Labor Statistics previsto per giovedì sta suscitando attesa e speculazioni tra gli osservatori del mercato.
Sebbene si preveda che la tendenza alla disinflazione continui a luglio, un potenziale sorpresa guidata dall’effetto base incombe all’orizzonte, aggiungendo un elemento di attesa alla narrazione economica in corso.
Il consenso tra gli economisti di Bloomberg prevede che il tasso annuale dell’IPC aumenti dal 3% al 3,3% a luglio. L’inflazione di base dovrebbe rimanere stabile al 4,8% anno su anno. Entrambi dovrebbero aumentare dello 0,2% nel mese, mantenendo la stessa tendenza del mese precedente.
Gli analisti pesano l’IPC degli Stati Uniti
Gli economisti di BNP Paribas hanno delineato le loro proiezioni, suggerendo la probabilità che il cambiamento annuo dei prezzi al consumo negli Stati Uniti registri un lieve aumento per la prima volta in un anno durante il mese di luglio.
Rivolgendo l’attenzione sull’inflazione di base – una metrica attentamente scrutinata dalla Federal Reserve – la banca francese prevede un modesto aumento del 0,2% mese su mese, riflettendo l’aumento di giugno. Su base annua, la previsione indica una lettura del 4,7% per luglio.
Può essere interessante notare che la decelerazione della crescita del CPI di base è intrecciata con una riduzione delle pressioni inflazionistiche derivanti dai canoni di locazione. Ciò è attribuito a un ritardo nella traduzione del precedente rallentamento della crescita dei canoni di mercato in un CPI di locazione più basso mentre i contratti di locazione vengono rinnovati.
L’economista capo di J.P. Morgan Chase & Co. (NYSE:JPM) negli Stati Uniti Michael Feroli suggerisce che l’indice CPI potrebbe registrare un aumento dello 0,2% a luglio, culminando in un aumento annuale del 3,3%. Approfondendo l’indice core, che esclude i componenti alimentari ed energetici, la stima di Feroli indica un aumento dello 0,17% a luglio, in linea con il momentum osservato a giugno. L’indice core dovrebbe attestarsi al 4,7% per luglio, a seguito di una lettura del 4,8% a giugno.
Chris Holdsworth, stratega capo degli investimenti presso Investec Wealth & Investment, sostiene che non è probabile vedere un’inversione dell’incremento dell’inflazione su base annua a luglio. Rinforza l’idea che l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) rimane un indicatore principale cruciale per l’inflazione dell’indice dei prezzi al consumo (CPI), potenzialmente influenzando la traiettoria dell’inflazione nei prossimi mesi.