Ieri negli Stati Uniti si è festeggiata la Giornata dei veterani, mentre in Cina si celebrava il Giorno dei single, un evento di vendita al dettaglio che fa sembrare il Prime Day di Amazon (NASDAQ:AMZN) una roba da dilettanti.
Alibaba (NYSE:BABA), la cosiddetta Amazon cinese, conferma la risonanza del Singles Day: mentre in Cina stava diventando mercoledì, il colosso e-commerce ha twittato che, in un certo momento, stava elaborando l’incredibile cifra di 583.000 ordini al secondo.
Numeri stratosferici come questi hanno senso perché la Cina è il maggiore mercato Internet del pianeta nonché sede di due delle cinque maggiori società di e-commerce al mondo, Alibaba e JD.com (NASDAQ:JD). Buone notizie: esistono diversi ETF dedicati alla Cina, molti dei quali stanno decollando in Borsa, con una solida esposizione al settore della vendita al dettaglio online di questo Paese. Ecco qui i più importanti.
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KraneShares CSI China Internet ETF (KWEB)
Il KraneShares CSI China Internet ETF (NYSE:KWEB) è il padrino degli ETF cinesi a tema Internet, dato che il fondo da 3,89 miliardi di dollari ha ormai più di sette anni; Alibaba e JD.com costituiscono oltre il 16% della ponderazione di KWEB, ma questa è solo una parte della storia di questo ETF, che da inizio anno è cresciuto di oltre il 48%.
Nel corso di quasi otto anni sul mercato, KWEB sta infatti sviluppando un debole verso la capacità di sovraperformare facilmente gli ETF cinesi tradizionali, i fondi generali dei mercati emergenti e alcuni prodotti rivali focalizzati sugli Stati Uniti; senza ombra di dubbio, avere come base il peso del mercato al dettaglio online cinese è senz’altro un fattore positivo.
“Nel 2019 le vendite web al dettaglio cinesi hanno totalizzato 1,5 trilioni di dollari (rispetto ai 601,7 miliardi di dollari negli Stati Uniti), il che rappresenta un aumento su base annua del 16,5%”, secondo KraneShares.
Ricordiamo ai lettori che questa dinamica si sta verificando nonostante una penetrazione di mercato di Internet in Cina che, in percentuale, è significativamente inferiore a quella dei principali mercati sviluppati.
Global X MSCI China Consumer Discretionary ETF (CHIQ)
Nell’olimpo degli ETF sui beni di consumo ciclici, il Global X MSCI China Consumer Discretionary ETF (NYSE:CHIQ) tende a essere trascurato ma, con quasi 448 milioni di dollari di asset in gestione, CHIQ non passa certo inosservato.
Naturalmente, le performance sono più importanti del peso, e CHIQ non ha problemi con le prime: quest’anno il fondo ha registrato un aumento del 74,32%, un dato che supera di tre volte e mezzo rispetto quello dell’indice S&P 500 Consumer Discretionary, che ha Amazon al suo interno.
Uno dei segreti del successo di CHIQ è una ponderazione dell’8,67% sull’azienda produttrice di veicoli elettrici Nio (NYSE:NIO), mentre un altro è il fatto di avere una delle più alte allocazioni su JD.com fra tutti gli ETF.
“A dicembre 2019, la capitalizzazione di mercato della società con sede a Pechino ha raggiunto i 51,7 miliardi di dollari. Nei sei mesi successivi, questa cifra è aumentata del 45% a quasi 60 miliardi di dollari”, secondo BuyShares. “La notevole tendenza al rialzo è continuata nei mesi successivi, con la capitalizzazione di mercato che ad ottobre è aumentata su base annua del 215%, a 129,6 miliardi di dollari, l’aumento più significativo tra le prime cinque società del fondo”.
Invesco Golden Dragon China ETF (PGJ)
L’Invesco Golden Dragon China ETF (NASDAQ:PGJ), con quasi 16 anni di età, è praticamente antico rispetto agli standard degli ETF specifici per la Cina; sebbene il posizionamento del fondo sia più ampio rispetto ai prodotti sopra menzionati, PGJ rappresenta meglio, rispetto a molti dei suoi rivali di età simile, l’economia di Internet della Cina.
Ad esempio, i nomi del settore dei beni di consumo ciclici rappresentano oltre il 45% del peso del fondo, mentre i titoli dei servizi di comunicazione e quelli tecnologici ne costituiscono un altro 43%: si tratta di grandi overweight per questi gruppi rispetto agli ETF cinesi di età compresa fra i 10 e i 15 anni. Queste esposizioni si stanno dimostrando all’altezza per gli investitori, tenendo conto del fatto che quest’anno PGJ è in rialzo di quasi il 35%.