I principali indici mondiali sono in rosso, dato che gli Stati Uniti sarebbero in procinto di imporre sanzioni a circa una dozzina di funzionari cinesi per il loro presunto ruolo nell’interdizione, da parte di Pechino, dei legislatori di opposizione eletti a Hong Kong.
Lunedì, all’ultimo controllo, i futures sugli indici Dow Jones e S&P 500 sono entrambi in ribasso dello 0,50%; i futures sul greggio Brent sono in calo dell’1,24%, a 48,64 dollari, mentre i futures sull’oro scendono dello 0,62%, a 1.828,60 dollari. Il rendimento dei Treasury decennali è sceso di 2,8 punti base allo 0,941%.
Asia: l’indice giapponese Nikkei 225 è sceso dello 0,76%, nonostante ad ottobre l’indice dei principali indicatori economici sia salito a 93,8 e l’indicatore Coincident sia cresciuto su base mensile del 4,9%. Oggi il Giappone ha un calendario economico intenso che prevede la diffusione dei dati su salari, prestiti bancari, partite correnti e PIL.
L’indice cinese Shanghai Composite ha chiuso in ribasso dello 0,81% mentre l’amministrazione Trump continua a esercitare pressioni sulla Cina; a novembre il surplus della bilancia commerciale del Paese è balzato a 75,4 miliardi di yuan renmbinbi, poiché le esportazioni sono aumentate del 21,1% a causa della domanda repressa. I dati sulle riserve cinesi in valuta estera dovrebbero essere pubblicati nel corso della giornata.
L’indice Hang Seng di Hong Kong ha perso l’1,21%, guidato dal calo del settore bancario dovuto ai timori che le sanzioni statunitensi si estendano alle banche di Hong Kong; a novembre le riserve forex in dollari USA di Hong Kong sono aumentate fino a 486 miliardi di dollari.
L’indice australiano S&P/ASX 200 ha chiuso in rialzo dello 0,62% dopo che a novembre gli annunci di lavoro sono cresciuti del 13,9% su base mensile; oggi verranno diffusi i dati sui permessi di costruzione e sui prezzi delle abitazioni.
L’indice indiano Nifty 50 sale dello 0,45%, trainato dai guadagni delle banche del settore pubblico, dai titoli sanitari e da quelli dei beni di largo consumo. L’indice sudcoreano KOSPI è aumentato dello 0,51%.
Europa: al momento della pubblicazione, l’Euro Stoxx 50 è in ribasso dello 0,92%, con gli investitori che sono usciti dai titoli azionari a causa delle crescenti tensioni USA-Cina; per oggi è attesa la pubblicazione dell’indice di fiducia degli investitori Sentix per il mese di novembre.
L’indice FTSE 100 di Londra risulta quasi invariato, mentre incombe l’incertezza sugli accordi riguardanti la Brexit; a novembre, l’indice dei prezzi delle abitazioni della Gran Bretagna è cresciuto dell’1,2% su base mensile e del 7,6% su base annua. Oggi si attendono i dati sulle vendite al dettaglio del mese di novembre.
L’indice tedesco DAX 30 segna -0,76%, nonostante ad ottobre la produzione industriale sia cresciuta del 3,2% su base mensile. Al momento della pubblicazione, l’indice francese CAC 40 è arretrato dell’1,08%.
L’indice spagnolo IBEX 35 perde lo 0,91%, trascinato al ribasso dai titoli bancari ed energetici.
Trading sul forex: i futures sull’indice del dollaro sono in rialzo dello 0,54%, a 91,185; il dollaro ha guadagnato lo 0,29% contro l’euro, a 1,2085 dollari, si è rafforzato dell’1,52% contro la sterlina, a 1,3233 dollari, e ha guadagnato lo 0,15% contro lo yen giapponese, a 104,30 yen.