Pictet Asset Management sottolinea che la recessione indotta dal virus è stata profonda ma meno dannosa di altre mentre ha impresso una svolta storica alla vecchia ortodossia della disciplina monetaria e fiscale
L’anno della pandemia è stato anche quello che ha consegnato alla storia la vecchia ortodossia delle politiche monetarie e di bilancio. Agli investitori occorrerà un po’ di tempo per comprendere veramente gli effetti dello shock da virus, ma è già chiaro che ha trasformato per sempre la politica monetaria e fiscale. Le banche centrali hanno abbandonato l’ortodossia monetaria mentre istituzioni come il Fondo monetario internazionale, in passato devote sostenitrici della disciplina fiscale, stanno spingendo i governi a spendere liberamente. Nel 2020 sono stati erogati stimoli fiscali d’emergenza pari a circa 12mila miliardi di dollari, pari al 14% del PIL mondiale.
L’AUSTERITÀ NON FUNZIONA PIÙ
Lo sottolinea nella sua analisi sull’eredità della pandemia Luca Paolini, Chief Strategist di Pictet Asset Management, rilevando che anche la Germania, la nazione dello schwarzer null, ossia zero deficit, ha preso atto che l’austerità non funziona più. L’aumento della spesa pubblica è stato accompagnato dal ritorno del “Big Government” anche nei Paesi più liberisti, come Stati Uniti e Regno Unito, dove i governi hanno salvato alcuni settori, offerto integrazioni salariali e sussidi estremamente generosi. Secondo Paolini, sarà difficile abbandonare queste politiche, mentre è più probabile che nasca un nuovo Contratto Sociale, con intervento statale più marcato, maggiore ridistribuzione e diritti dei lavoratori più estesi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.