Il settore turistico italiano sta registrando una lieve flessione dopo due anni di crescita significativa. Durante le festività invernali, si prevedono circa 16,3 milioni di presenze nelle strutture ricettive, segnando un calo dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Questo decremento è attribuibile principalmente alla diminuzione dei visitatori stranieri. La maggior parte dei turisti, circa due su tre, sceglierà città d’arte o località montane, favorite anche dalle condizioni meteorologiche propizie per le attività sciistiche.
Cosa è successo
Secondo il Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, basato su un sondaggio condotto su 1.225 imprenditori del settore, il turismo italiano si appresta a vivere una buona stagione festiva, nonostante una lieve frenata rispetto alle performance positive degli ultimi anni. Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, ha sottolineato che gli italiani, confrontandosi con prezzi elevati, tendono a spostare le vacanze fuori dai periodi tradizionali per contenere le spese. Inoltre, la diminuzione dei turisti stranieri, che in precedenza compensava la domanda interna, inizia a pesare sul settore, influenzato da turbolenze internazionali, conflitti, tensioni geopolitiche e il peggioramento economico di alcuni paesi dell’area euro.
Le destinazioni preferite durante le festività rimangono le località montane e le città d’arte. Le stazioni sciistiche prevedono un leggero incremento delle presenze, con un +0,3% tra i turisti italiani e un +0,4% tra gli stranieri, trend che potrebbe migliorare grazie alle prenotazioni last minute. A livello internazionale, si osserva un calo dei flussi turistici dall’Europa e un aumento dei visitatori provenienti dagli Stati Uniti.
Il 57% delle presenze sarà composto da italiani (circa 9,3 milioni), mentre il restante 43% da turisti stranieri (7 milioni). Si registra una crescita degli arrivi da Stati Uniti, Svizzera, Polonia, Paesi Scandinavi e Corea del Sud, mentre calano i flussi da Germania, Regno Unito, Belgio, Ungheria e Austria. Stabili i visitatori da Spagna, Australia, Paesi Bassi, Canada, Brasile e Francia. In diminuzione le prenotazioni da Giappone, Cina, India e Russia.
Perché è importante
Le imprese del settore temono un rallentamento dovuto al confronto con la stagione natalizia 2023, particolarmente positiva, durante la quale le presenze hanno superato i 16,5 milioni. Persistono incertezze legate alla domanda interna, frenata da prezzi ancora elevati, e a quella internazionale, influenzata dalle tensioni geopolitiche e dal peggioramento economico di alcuni paesi dell’area euro. Questi fattori hanno portato a una contrazione delle presenze straniere, segnando una novità rispetto agli ultimi anni.
Il timore degli imprenditori del settore turistico è che il perdurare delle difficoltà possa ripercuotersi anche sugli arrivi della prima parte del 2025, influenzando negativamente l’andamento del mercato turistico italiano. La situazione richiede un monitoraggio attento e l’adozione di strategie mirate per sostenere il settore in un contesto economico e geopolitico complesso.
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