Bialetti Industrie ha pubblicato i risultati finanziari dell’esercizio 2024, evidenziando una solida crescita dei ricavi e della redditività operativa, pur chiudendo l’anno con una perdita netta. La storica azienda del caffè, quotata all’Euronext Milan, conferma un miglioramento delle performance, ma continua a fare i conti con una struttura patrimoniale fragile. Il primo trimestre 2025 mostra segnali positivi in linea con le attese del piano industriale. Il CdA ha deciso di rinviare a nuovo il risultato, senza intervenire sulla copertura delle perdite.
Cosa è successo
Nel 2024 i ricavi di Bialetti Industrie sono cresciuti del 5,9% a 149,51 milioni di euro, rispetto ai 141,22 milioni dell’anno precedente. Una dinamica positiva trainata soprattutto dal rafforzamento del marchio e dalla tenuta del mercato nazionale e internazionale. Il margine operativo lordo (EBITDA normalizzato) è salito del 20%, passando da 19,23 a 23,08 milioni di euro, con una redditività del 15,4%.
Nonostante i buoni risultati operativi, l’utile netto resta negativo: la perdita dell’esercizio è pari a 1,11 milioni di euro, in miglioramento rispetto al rosso di 2,18 milioni del 2023. Un risultato che riflette l’impatto del debito e altri oneri straordinari. A fine 2024, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 114,56 milioni di euro, rispetto ai 108,09 milioni dell’inizio dell’anno.
Il patrimonio netto consolidato risulta ancora negativo per 20 milioni di euro. Tuttavia, il management ha sottolineato che l’inizio del 2025 è stato incoraggiante, con vendite e EBITDA normalizzato in crescita rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. La società conferma l’allineamento alle previsioni del piano industriale 2024-2027.
Perché è importante
Il miglioramento dell’EBITDA e dei ricavi evidenzia la resilienza del brand Bialetti, capace di generare valore anche in un contesto macroeconomico instabile. Questo conferma la validità delle strategie commerciali e di posizionamento messe in atto dall’azienda.
Tuttavia, l’aumento dell’indebitamento e il patrimonio netto negativo rimangono punti critici per la solidità finanziaria del gruppo. Una situazione che potrebbe richiedere future operazioni straordinarie o ricapitalizzazioni.
Infine, i dati positivi del primo trimestre 2025 sono un segnale incoraggiante, che rafforza la fiducia del mercato nell’attuazione del piano industriale pluriennale. La continuità della crescita sarà cruciale per il riequilibrio patrimoniale.
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