Poiché il Bitcoin (CRYPTO:BTC) si trova all’interno di un range ristretto, gli analisti invitano i trader ad abbandonare le strategie basate sul momentum e ad adottare tecniche di trading di livello professionale per trarre profitto in un ambiente a bassa volatilità.
Cosa è successo
Un report di 10x Research pubblicato oggi sottolinea come le forti impennate del Bitcoin nel 2024 si siano limitate a due soli mesi, febbraio (+44%) e novembre (+37%), mentre il resto dell’anno è stato caratterizzato da un consolidamento.
Nonostante il forte rendimento annuale del Bitcoin (+113%), il report sottolinea che la maggior parte dei guadagni è stata compressa in brevi periodi e che l’attuale ambiente di trading richiede un posizionamento più tattico.
“Il Bitcoin tende a registrare performance migliori tra ottobre e marzo e a consolidarsi tra aprile e settembre”, affermano gli analisti. “Ha senso adottare un approccio più conservativo e consapevole della stagione in questa parte dell’anno”.
L’azienda osserva che la partecipazione al dettaglio è diminuita drasticamente nel 2025, come evidenziato dal calo dei volumi durante i fine settimana e le festività, un cambiamento che sottolinea la crescente influenza degli operatori istituzionali.
Perché è importante
Nel frattempo, i segnali tecnici e le metriche sulla catena suggeriscono cautela.
Il report identifica 73.000 dollari come probabile limite al ribasso, ma sottolinea la mancanza di forti catalizzatori al rialzo nel breve termine.
In questo contesto di mercato, 10x Research suggerisce ai trader di concentrarsi su strategie strutturate per generare rendimento o coprire il rischio.
Tra queste, la vendita di opzioni in un mercato in cui il range è in bilico è considerata un approccio particolarmente valido.
“Con una volatilità implicita scesa dal 73% al 37% prima e dopo il ribasso del 6 aprile, i trader che hanno venduto opzioni sono stati in grado di trarre profitto sia dalla riduzione del ribasso che dal crollo della volatilità”, si legge nel report.
Questo doppio vantaggio, secondo gli analisti, rafforza l’importanza di monitorare la volatilità nella costruzione delle operazioni.
La ricerca evidenzia inoltre che quando la volatilità implicita a 1 mese scende sotto il 40%, è generalmente più favorevole acquistare opzioni, sia call che put.
Al contrario, quando la volatilità supera il 60%, la vendita di opzioni diventa più interessante.
“Nell’attuale contesto, la vendita di put o call intorno ai livelli di strike dell’80% e del 120% si è dimostrata relativamente poco rischiosa e potenzialmente generatrice di reddito”, scrivono gli analisti, notando che da gennaio 2024 il Bitcoin si è mosso al di fuori dell’intervallo ±20% solo in due occasioni su sedici.
10x Research contrappone l’attuale ciclo a quelli precedenti, sottolineando che questa volta il fattore chiave non è l’euforia dei retail o gli shock da halving dell’offerta, ma piuttosto l’accumulo strutturato da parte dei possessori esistenti e delle istituzioni. Ciò include posizioni long/short e opportunità di arbitraggio come lo shorting dei perpetui di Ethereum contro Bitcoin o lo sfruttamento delle dislocazioni dei tassi di finanziamento.
Cosa potrebbe succedere in futuro?
Il calo dei nuovi indirizzi Bitcoin supporta ulteriormente l’osservazione che i nuovi afflussi retail non stanno guidando il mercato.
“Per catturare i rialzi periodici è necessario adottare approcci più attivi e tattici, piuttosto che possedere passivamente un’esposizione spot”, si legge nel report.
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Foto: Shutterstock