Secondo le fonti di Piazzetta Cuccia, la convocazione dell’assemblea degli azionisti prima della negoziazione degli accordi distributivi con Generali è una scelta di trasparenza nei confronti del mercato e non andrebbe accolta la richiesta dell’azionista VM 2006
In Mediobanca si alzano i toni con il socio Caltagirone, che ieri ha detto che il cda dovrebbe proporre un rinvio dell’assemblea del 16 giugno “al momento in cui gli accordi di partnership tra Generali, Banca Generali e Mediobanca saranno definiti”. Gli altri soci non avrebbero gradito la dichiarazione e, secondo fonti vicine a Piazzetta Cuccia, riportate dall’agenzia di stampa Radiocor, avvalorerebbe il conflitto di interessi. “La richiesta di posticipare a data da definirsi l’assemblea dei soci conferma l’evidente conflitto di interessi del socio Caltagirone” “presente sia nell’azionariato di Mediobanca che di Generali che di Mps“, che il cda di Mediobanca “ha già evidenziato con il comunicato del 28 gennaio scorso”, hanno detto le fonti a Radiocor.
LA RICHIESTA DI POSTICIPARE IL CDA DI MEDIOBANCA
Le fonti, commentando la richiesta dell’azionista VM 2006, che fa capo a Francesco Gaetano Caltagirone, hanno aggiunto che “procedere con la convocazione dell’assemblea degli azionisti prima della negoziazione degli accordi distributivi” con Generali, “processo che potrebbe richiedere mesi di lavoro, è una scelta fatta nell’esclusivo interesse alla trasparenza nei confronti del mercato, delle autorità di vigilanza e della controparte”. “Non è chiaro, in particolare – hanno continuato le fonti – perché la controparte dovrebbe negoziare degli accordi distributivi senza alcuna certezza in ordine al sostegno degli azionisti di Mediobanca all’offerta, né come si potrebbe lasciare in sospeso per mesi il mercato, gli azionisti e le autorità di vigilanza circa l’effettivo concretizzarsi dell’offerta”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.