Secondo Reuters, la Commissione europea chiederà al governo di ritirare il decreto del 18 aprile. Una mossa che potrebbe riaprire il risiko bancario e favorire il consolidamento del settore in Europa
Secondo quanto riportato da Reuters, la Commissione europea si appresta a chiedere entro metà novembre al governo italiano di ritirare il decreto sul golden power varato il 18 aprile scorso, relativo all’operazione tra Unicredit e Banco Bpm. La decisione, presa dalla Direzione generale della Concorrenza (DgComp) confermerebbe le conclusioni della lettera preliminare del 14 luglio. Bruxelles intende riaffermare la propria competenza esclusiva in materia di concorrenza, giudicando eccessive le condizioni imposte da Roma che andavano oltre l’ambito della sicurezza nazionale.
SUPREMAZIA UE SUL GOLDEN POWER
Il decreto del 18 aprile aveva autorizzato la fusione Unicredit–Banco Bpm, ma imponendo vincoli molto stringenti: mantenimento per cinque anni dei livelli di depositi e prestiti, divieto per Anima Sgr di vendere titoli del debito pubblico italiano, e obbligo per Unicredit di uscire dalla Russia entro nove mesi. Per la Commissione Ue, queste prescrizioni “esulano dalla sicurezza nazionale” e violano il principio di libera concorrenza. Il provvedimento europeo sarà formalizzato con due lettere distinte entro la metà di novembre…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.